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Le nuove tecnologie del futuro digitale

Gartner identifica cinque ambiti tecnologici in cui le imprese dovrebbero cominciare a sperimentare già nel prossimo futuro

Tecnologie

Gartner ha identificato cinque tecnologie che, ritiene, hanno la possibilità di trasformare il futuro digitale delle aziende. Sono tecnologie in parte ancora futuribili, ma secondo gli analisti andrebbero comunque testate e valutate anche in una fase molto preliminare, perché - da sole o in combinazione fra loro - possono portare vantaggi concreti nel definire nuovi modelli di business o nell'abilitare nuove funzioni utili ai processi d'impresa.

Il primo ambito indicato da Gartner è quello delle comunicazioni via satellite abilitate dai satelliti in orbita bassa (Low Earth Orbit, o LEO). Tutto questo settore si è reso di recente più dinamico per le molte iniziative private che vi si sono attivate - la più nota e chiacchierata è Starlink di Elon Musk - e che in un certo senso stanno democratizzando lo sfruttamento commerciale dello Spazio.

Le costellazioni e i servizi LEO sono di interesse per le aziende, spiega Gartner, perché offrono comunicazioni con banda larga, bassa latenza e copertura globale. Possono quindi supportare una gamma ampia di casi d'uso collegati genericamente all'IoT, senza le complicazioni a volte introdotte dall'utilizzo dei classici servizi cellulari.

E se la citata Internet of Things vi sembra un ambito ormai abbastanza ben delineato e chiaro per qualsiasi azienda, Gartner avverte che non è proprio così: è in arrivo la Tiny Ambient IoT. La novità rispetto all'IoT tradizionale è che le nuove tecnologie di alimentazione ed energy harvesting (la raccolta di energia dall'ambiente circostante) permettono di dare connettività agli oggetti più disparati, senza la complessità o il costo di dispositivi magari piccoli ma comunque alimentati a batteria.

A questo punto qualsiasi oggetto - e quindi per estensione tutto l'ambiente - diventa smart e capace di raccogliere e trasmettere sempre più dati, in maniera non intrusiva e a costi più contenuti. Possono così nascere nuovi ecosistemi di oggetti da tracciare, monitorare e gestire, con nuove opportunità di business per le imprese. Ma con anche molti aspetti normativi e di tutela della sicurezza e della privacy tutti da definire.

La sicurezza resta uno dei temi tecnologici chiave per il prossimo futuro. Per Gartner, questo comporta anche lo sviluppo di un ambito specifico: la Secure Computation. Il "calcolo sicuro" - in generale l'elaborazione dei dati fatta in modo che essi restino privati e protetti in ogni momento - è possibile e molti dei suoi principi chiave sono noti da tempo.

Quello che ha frenato una vera diffusione della Secure Computation oltre alcune sue espressioni - si pensi ad esempio al campo collegato del Confidential Computing - è che la sicurezza intrinseca può essere unita al computing ma richiede investimenti, competenze, sistemi e componenti performanti. Gartner si aspetta quindi lo sviluppo e l'adozione di nuove tecnologie che favoriscano il matrimonio tra elaborazione massiva dei dati e sicurezza nella gestione delle informazioni.

Gartner suggerisce poi alle imprese di cominciare a sperimentare in due ambiti che sono anche più futuribili della Secure Computation, anche se le loro prime applicazioni sono già evidenti. Il primo ambito è quello che riguarda lo sviluppo di droni e robot autonomi, in grado di adattarsi alle condizioni in cui operano. Questo grazie ovviamente ad elementi di Intelligenza Artificiale.

Gli analisti puntano sull'adozione crescente di sistemi autonomi, intesi come sistemi hardware e software che sono capaci di gestirsi da soli e imparare dall'esperienza. Due caratteristiche che sono considerate indispensabili se robot e droni vogliono raggiungere il loro vero potenziale.

Meno chiaro è l'ultimo ambito indicato da Gartner: quello dei cosiddetti Digital Human. Il concetto rimanda genericamente alla digitalizzazione di alcuni aspetti dell'essere umano - dalla personalità alla conoscenza - che nel virtuale sono simulati e resi interattivi attraverso l'Intelligenza Artificiale. I Digital Human possono esistere nel mondo fisico - e in questo caso sono robot umanoidi autonomi - oppure essere solo virtuali, come i chatbot.

È ovvio che sui Digital Human c'è ancora moltissimo da lavorare, avvisa Gartner. Non solo tecnologicamente ma soprattutto per i rischi reali e potenziali che sono associati a queste applicazioni estreme dell'AI. Aspetti etici, sociali, culturali e normativi che le aziende devono tenere ben presenti nei loro progetti. Anche in quelli più sperimentali.

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