Lo studio Enterprise Cloud Index mostra i progressi nell’adozione del cloud, e prevede una crescita esponenziale nel breve termine per l’Healthcare
Sono interessanti i risultati relativi al settore della sanità dello studio Enterprise Cloud Index di Nutanix, che mostra i progressi compiuti nell’adozione del cloud. Secondo la ricerca, le aziende del settore sanitario sono in ritardo rispetto alla media totale degli altri settori, tuttavia, si prevede una crescita dal 53% al 74% nel corso dei prossimi tre anni, in linea con il trend globale di evoluzione verso infrastrutture IT multicloud, che comprendono un mix di cloud privati e pubblici.
Il multicloud ibrido è inoltre il modello operativo con la maggiore crescita prevista tra tutte le aziende analizzate nello studio. La metà della percentuale di intervistati nel settore sanitario (6%), rispetto all’insieme di risposte a livello globale e intersettoriale (12%), ha adottato il modello multicloud ibrido.
Tuttavia, chi opera nel settore sanitario prevede di aumentare le implementazioni multicloud ibride di oltre sette volte (38 punti percentuali), nei prossimi tre anni, raggiungendo una penetrazione del 44%. Inoltre, alcune aziende del settore sanitario prevedono di iniziare a utilizzare più cloud pubblici (multicloud) come unica infrastruttura IT, portando l'utilizzo di questo modello dall'attuale 0% all'8% entro il 2026.
Agli intervistati dell’indagine, condotta per il quinto anno consecutivo da Vanson Bourne per conto di Nutanix, interpellando 1.450 decisori IT in tutto il mondo a inizio 2023, è stato chiesto quali sono le sfide che stanno affrontando in termini di cloud, come eseguono le applicazioni aziendali e dove pensano di farlo in futuro. Tra i risultati chiave dello studio, è emerso in primo luogo che la sicurezza informatica è il principale stimolo all’investimento nell'infrastruttura IT: la cybersecurity è stata citata dal 13% degli intervistati quale principale driver che guida le loro scelte di acquisto relative all'infrastruttura IT, seguita dalla sovranità dei dati (12%) e dalla flessibilità di esecuzione in cloud e on-premise (9%).
Inoltre, gli ambienti misti creano nuove sfide e richiedono un unico luogo per gestire tutti i carichi di lavoro e i dati: ll 96% delle aziende del settore sanitario concorda sul fatto che l'ideale sarebbe disporre di un'unica piattaforma per gestire le diverse infrastrutture pubbliche e private. Ne consegue che la maggior parte delle aziende del settore sanitario intervistate ha indicato il disaster recovery (42%) come principale sfida nella gestione di infrastrutture miste.
Infine, la mobilità delle applicazioni è al primo posto: tutte le aziende che operano nel settore sanitario hanno spostato una o più applicazioni in un nuovo ambiente IT negli ultimi 12 mesi. La sicurezza e la sostenibilità (40% entrambe) vengono citate come la ragione più frequente per tale spostamento.