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Il Connected Cloud di Akamai sbarca a Milano

Akamai inaugura in Italia un nodo della sua rete Akamai Connected Cloud, in decisa e veloce crescita

Cloud

Promessa mantenuta per Akamai. La (ormai non solo) content delivery company dopo l'acquisizione di Linode si muove sempre più come un aspirante hyperscaler e aveva previsto un deciso ampliamento, entro fine 2023, della sua rete globale di data center. Così è stato, dato che in tre mesi circa Akamai ha aperto 13 nuove sedi di "core compute", a tutti gli effetti nodi di una infrastruttura cloud - Akamai Connected Cloud - che offre una gamma crescente di servizi IaaS e PaaS.

Akamai ha annunciato ora il lancio di sette nuovi siti, di cui uno a Milano. La presenza di Akamai a Milano, spiega la società, "rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la seconda città italiana più importante". Anche perché, si sottolinea, il mercato italiano dei servizi cloud è cresciuto del 250% dal 2015 al 2022. Oltre a servire i clienti in Europa, il sito supporterà anche i clienti in Medio Oriente.

Gli altri sei siti che debuttano con Milano sono strategicamente distribuiti per aumentare la copertura di Akamai nelle principali regioni del mondo: Amsterdam, Giacarta, Los Angeles, Miami, Osaka e San Paolo. Tutti i nuovi siti saranno online e disponibili per i clienti tra settembre e ottobre.

San Paolo e Miami permettono ad Akamai di giocare un ruolo più importante in America Latina, un mercato cloud in crescita e sinora presidiato solo dai grandi hyperscaler. Los Angeles è notoriamente il centro del mercato globale dei media e dell’intrattenimento, ambito chiave per Akamai in quanto fornitore di una Content Delivery Network usata da molte media company.

Il nuovo sito di Akamai ad Amsterdam ospita il secondo Internet Exchange più grande al mondo e con la precedente sede di Stoccolma permette di proporsi meglio ai clienti dell’Europa nord-occidentale. Il nodo di Giacarta porta Akamai direttamente in Indonesia, che sta vivendo una rapida crescita dell’economia digitale, mentre il nodo di Osaka fa lo stesso in Giappone, che è una economia digitale già consolidata.

I sette siti annunciati oggi si aggiungono alle sedi già esistenti di Atlanta, Dallas, Fremont, Newark, Toronto, Francoforte, Londra, Mumbai, Singapore, Sydney e Tokyo ed a quelle recentemente annunciate di Chicago, Washington, Parigi, Stoccolma, Seattle e Chennai. Akamai ha in programma l’inaugurazione di altre sedi di core compute nel mondo nel corso dell’anno.

Nel suo percorso da hyperscaler Akamai punta alla decentralizzazione dei servizi come elemento distintivo. Una caratterizzazione che deriva dalla logica "storica" delle Content Delivery Network ma che, secondo la società, si adatta molto bene alle esigenze di elaborazione in cloud che le aziende mostrano oggi.

L’esigenza delle aziende di fornire una migliore esperienza agli utenti mette sempre più in evidenza i limiti del modello cloud centralizzato”, ha dichiarato in questo senso Adam Karon, Chief Operating Officer e General Manager del Cloud Technology Group di Akamai: “Con Akamai Connected Cloud, stiamo adottando un approccio outside-in, distributed-first.,. Si tratta di un approccio incentrato su un futuro in cui le dimensioni della rete diventano tanto importanti quanto quelle del data center”.

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