Carbon Black e la parte End User Computing di VMware non sono attività core e saranno cedute, conferma il CEO di Broadcom Hock Tan
"Stiamo rifocalizzando VMware sul suo core business... e disinvestendo dagli asset non-core". Le parole di Hock Tan, Presidente e CEO di Broadcom, pronunciate nella consueta conference call di commento dopo la pubblicazione delle trimestrali - stavolta quelle del quarto trimestre fiscale 2023 - confermano quello che gli osservatori avevano già intuito anche ai recenti eventi di VMware: una volta completata l'acquisizione di quest'ultima, la nuova casa madre si prepara a una decisa ristrutturazione.
Le attività core a cui fa riferimento Tan sono tutto quello che riguarda la creazione di ambienti di cloud ibrido e privato nelle grandi imprese. Le attività non-core sono in particolare la parte End-User Computing (desktop virtualization, application publishing, mobile device management) e quella di cybersecurity di Carbon Black. Che VMware ha acquisito nell'ormai lontano 2019. Secondo le stime Broadcom, queste due componenti dovrebbero portare nell'anno fiscale 2024 un fatturato di circa due miliardi di dollari rispetto ai 12 previsti per il resto di VMware. Non poco, quindi, ma nemmeno tanto da frenare una riorganizzazione.
La scelta di cedere Carbon Black e la parte End-User Computing non deriva dal fatto che i due business non sono abbastanza profittevoli o stabili. Il motivo per cui Broadcom ha deciso di venderle è che la tipica strategia post-acquisizione della società di Tan è estremanente focalizzata.
"In ogni acquisizione ci concentriamo soprattutto su dove vediamo il maggior valore per il nostro modello di business. E fondamentalmente non vogliamo essere distratti da obiettivi non fondamentali", ha spiegato Tan agli analisti. E VMware, secondo Broadcom, è un'azienda da core delle reti: data center, core networking, core computing. Di conseguenza la strategia di Broadcom per VMware è investire le attività di vendita e di ricerca e sviluppo nelle componenti core della VMware Cloud Foundation e in altri asset chiave. Il resto sarà abbandonato.
Abbandonare la parte End-User Computing e Carbon Black non significa però farlo in maniera poco redditizia, proprio perché i due business sono di rilievo. "Ci sono molte parti interessate che sono più che felici di acquisire queste attività. E saremo molto, molto attenti a dove collocarle", ha sottolineato Tan. Anche perché tra le loro aziende utenti ce ne sono anche molte che usano la VMware Cloud Foundation. E che non amerebbero vedere la "nuova" VMware vanificare gli investimenti spinti dalla vecchia.
Con poca fanfara, peraltro, verso fine novembre Broadcom aveva già delineato l'anima nuova "VMware by Broadcom" e le parole recenti di Tan sono solo una conferma di quello che allora si era già compreso. Il cuore di VMware sarà la VMware Cloud Foundation, affiancata da "un ricco catalogo di servizi per modernizzare e ottimizzare gli ambienti, cloud ed edge". Catalogo che comprende VMware Tanzu per la parte applicativa, i servizi di Application Networking e Advanced Security, la parte VMware Software-Defined Edge. A questi quattro filoni tecnologici corrispondono, come di abitudine nella logica Broadcom, altrettante divisioni di prodotto.