Definire una strategia per rendere la propria impresa una "Net Zero Company" è diventato di primaria importanza per qualsiasi organizzazione. Lo chiedono sempre più le normative, e già questo basterebbe, ma soprattutto lo chiedono i clienti, sempre più consapevoli di quanto sia importante che le aziende di cui si servono rispettino concretamente i valori di responsabilità ambientale. Cresce, infatti, la consapevolezza che l'emergenza climatica sia una questione sistemica, e quindi da affrontare a livello globale con iniziative che vanno ben oltre il raggio d'azione di una impresa, seppure ciascuna organizzazione debba necessariamente fare la propria parte.

Non c'è solo questo, però. È ampiamente dimostrato che le aziende che hanno intrapreso un percorso di sostenibilità adeguato, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, sono complessivamente più resilienti. Affrontare i temi della sostenibilità, cioè, porta quasi automaticamente a impostare processi e modelli di business di crescita sostenibile, più "solidi" rispetto ad eventuali eventi negativi.

Non stupisce quindi che un numero sempre maggiore di aziende stia lavorando per migliorare la propria "postura" ESG. Più di un quarto delle aziende Fortune Global 500 ha ad esempio assunto impegni di neutralità carbonica e Net-Zero, e il 38% di esse ha fissato almeno un importante obiettivo climatico per il 2030.

Definire una strategia

Tutto questo non vuol dire che definire una strategia Net Zero e metterla in atto sia diventato semplice. L'impatto ambientale di una impresa non è infatti solo legato a quello che fa direttamente: intervenire per ridurlo significa valutare e ripensare la propria supply chain, le fonti energetiche che si usano, i propri fornitori, le loro stesse politiche ambientali. È un percorso tutt'altro che banale, specie per le PMI.

La tecnologia può ovviamente aiutare. In particolare, aiuta le imprese a capire che strada seguire, intervenendo su quali aspetti della propria attività, e a che punto man mano si trovano sul percorso di evoluzione che hanno scelto. Proprio a questo scopo PwC Italia ha sviluppato, sfruttando le tecnologie Microsoft, una soluzione mirata. È il Decarbonisation Compass, che si basa sulle linee guida del GHG Protocol e sull'ampia esperienza che PwC stessa ha maturato nel supportare le iniziative di decarbonizzazione dei propri clienti.

Si tratta, in estrema sintesi, di un tool di simulazione che complementa la piattaforma Microsoft Cloud For Sustainability e in particolare il calcolo della "carbon footprint" aziendale effettuato dal modulo GHG Emissions di Microsoft Sustainability Manager, permettendo di elaborare una strategia di decarbonizzazione personalizzata, a misura delle caratteristiche dell'impresa, del suo business e dei suoi obiettivi.

Quattro fasi da seguire

Operativamente, il Decarbonisation Compass indica un percorso a quattro fasi successive. Nella fase di Baseline il tool determina le emissioni di CO2 di partenza, ossia per l'anno in cui si avvia il percorso di decarbonizzazione, e crea uno scenario "Business As Usual" che delinea le emissioni future stimate se l'azienda non intraprenderà alcuna azione di decarbonizzazione.

Nella fase successiva Climate Commitment si definisce l'obiettivo di decarbonizzazione che si intende raggiungere. Segue la fase di Strategy, in cui si identificano le azioni di decarbonizzazione più indicate per l'impresa, anche in funzione delle best practice di settore e sfruttando le esperienze maturate da PwC. In questo modo, tra l'altro, il management aziendale viene supportato nel vagliare possibilità di intervento anche diverse da quelle che aveva previsto inizialmente.

Infine, la fase definita di Roadmap porta a quello che è il volto più evidente del Decarbonisation Compass: una dashboard che presenta una serie di scenari e simulazioni what-if che permettono di valutare e prevedere l'effetto nel tempo delle varie azioni di decarbonizzazione, identificando in questo modo la strategia migliore da seguire di volta in volta.

Qui un punto particolare di forza è la presenza di analisi specifiche che collegano ciascuna azione di decarbonizzazione con i suoi benefici attesi e i suoi costi nel tempo, in modo da attribuire il giusto grado di priorità a ciascuna. Un elemento importante, dato che la maggior parte delle imprese rileva proprio nella difficoltà di "quantificare" le azioni possibili uno dei maggiori ostacoli alle strategie Net Zero.