Il Private 5G sta uscendo dai casi d'uso storici del Private LTE per coinvolgere tutte le tipologie di aziende. Per un vero successo occorre però la capacità di integrare bene tecnologie e strategie di business.
Un ambito in cui molte imprese, anche italiane, stanno scoprendo un nuovo modo di realizzare infrastrutture di rete per applicazioni innovative è il Private 5G. La cui diffusione è ancora relativamente limitata ad alcuni casi d'uso classici, ma che partendo da questi sta dimostrando la sua capacità di essere, sottolinea Ivano Efficace, Network & Edge Practice Leader di Kyndryl, "un componente innovativo fortemente abilitante, perché fa da elemento di avvicinamento del mondo OT verso l'IT".
Il successo un po' sofferto del Private LTE - che ci ha messo del tempo a dimostrare come la creazione di reti cellulari private per le imprese fosse sia un business sensato per gli operatori mobili, sia una innovazione di valore per le imprese utenti - sta semplificando (relativamente) la vita al Private 5G. Che deve solo, progressivamente, uscire dai classici mercati di riferimento della connettività radiomobile (Industry 4.0, Oil&Gas, Logistica...) per estendersi alle imprese in generale.
"Il Private 5G è diventato un tema popolare - spiega Efficace - ma nel concreto la sua adozione è ancora limitata perché molte aziende hanno ancora un approccio conservativo rispetto alla connettività". Certo diverse evoluzioni tecnologiche ed architetturali che ai tempi di Private LTE erano ancora agli inizi - in primis l'edge computing, ma non solo - si sono poi affermate più decisamente e stanno aiutando la diffusione del Private 5G.
Ivano Efficace, Network & Edge Practice Leader di Kyndryl
Non c'è più quindi solo da considerare il mondo variamente collegato a Industry 4.0. Il Private 5G fa da base, spiega Efficace, "all'utilizzo sempre più esteso di device periferici, sensori, componenti IoT in generale... a tutta la decentralizzazione di determinate tecnologie IT che richiedono una bassa latenza". E anche una efficienza energetica che soluzioni alternative non garantiscono, o perlomeno non allo stesso livello.
In ambito Private 5G, Kyndryl fa leva su una partnership tecnologica ormai consolidata con Nokia. "Grazie a questa collaborazione - spiega Efficace - possiamo ad esempio integrare le tecnologie Nokia all'interno del mondo legacy, che conosciamo bene, come anche studiare con loro sperimentazioni specifiche, anche grazie ad un laboratorio congiunto che abbiamo realizzato in North Carolina. Qui, tra l’altro, integriamo sulle piattaforme Nokia componenti di cyber security, sfruttando le partnership tecnologiche che abbiamo con altri vendor, come ad esempio Palo Alto Networks".
Il ruolo chiave di Kyndryl è sempre quello dell'integratore, capace di combinare i punti di forza delle altre parti in gioco. Questo ruolo è particolarmente importante in mercati come quello italiano, dove le frequenze del 5G vengono gestite dagli operatori e qualsiasi progetto è sempre come minimo a tre: utente, operatore, integratore.
E l'integratore qui serve davvero, perché le altre due parti da sole non dialogherebbero bene: "Da un lato gli operatori non riescono a promuovere bene il Private 5G all'interno delle aziende perché manca loro la visione di business, dall'altro le aziende utenti non sono molto propense a realizzare progetti con il solo operatore telefonico. Serve quindi una terza parte che faccia integrazione a più livelli", racconta Efficace.