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Schneider Electric premia gli "impact maker" italiani della sostenibilità

I vincitori italiani della edizione 2024 del premio Sustainability Impact Awards hanno dimostrato che sostenibilità e crescita tecnologica non sono certo in contrapposizione

Tecnologie

Schneider Electric globalmente li chiama "impact maker": sono le aziende che stanno lasciando il loro segno nell'evoluzione delle tecnologie perché stanno dimostrando concretamente la loro ambizione alla sostenibilità proprio sfruttando quello che le nuove tecnologie - ovviamente in primis di Schneider Electric, ma non solo - mettono a disposizione. Queste realtà sono "impact maker" pefché agiscono, soprattutto, attraverso azioni che hanno un vero impatto positivo su tutto ciò che le circonda.

Tra gli "impact maker" vanno annoverati anche i vincitori dei Sustainability Impact Awards di Schneider Electric, ossia le aziende che hanno dimostrato, con progetti innovativi, di saper ottenere risultati di alto livello in termini di sostenibilità ambientale. Il premio è nato l'anno scorso, con un focus limitato alle aziende partner di Schneider Electric. L'edizione 2024 ha coinvolto anche clienti finali e fornitori e ha saputo annoverare circa 420 casi da ben 60 nazioni.

A vincere l'edizione italiana del premio sono state tre realtà: LATI e InfoCamere per la categoria clienti (anche se la prima è anche un fornitore di Schneider Electric) e Tecno Service come partner.

Da sinistra: Michela Conterno, AD di LATI; Alberto La Greca, Responsabile della Struttura Servizi Tecnici per Immobili e Impianti di InfoCamere; Silvia d'Agostino, Energy Manager di Tecno Service.

LATI produce leghe termoplastiche tecnici per lo stampaggio a iniezione, in particolare materiali autoestinguenti per il mercato elettrico ed elettrotecnico. Michela Conterno, Amministratore Delegato di LATI, ha sottolineato che la sostenibilità deve essere una linea guida fondamentale per le aziende familiari come quella che guida, perché esse "Hanno una faccia e un nome: dobbiamo rendere conto al nostro territorio e ragioniamo sempre in una prospettiva di lungo termine, il che crea una predisposizione naturale per la CSR... Il punto semmai debole è che non sempre sono strutturate per raccontare la sostenibilità".

LATI ha portato avanti un progetto di rinnovamento completo della infrastruttura energetica a supporto dei suoi processi di produzione, adottando tra l'altro tecnologie di monitoraggio energetico (la piattaforma Power Monitoring Expert di Schneider Electric) per identificare i cicli produttivi più energivori e ridurre gli sprechi. Anche grazie a questo progetto, la società è riuscita nel 2022 a ridurre le proprie emissioni Scope 1 del 19% e le proprie emissioni Scope 2 del 23% rispetto all’anno precedente.

Sostenibilità come linea guida anche per InfoCamere. "Nel settore pubblico è fondamentale - spiega Alberto La Greca, Responsabile della Struttura Servizi Tecnici per Immobili e Impianti di InfoCamere - operare in maniera sostenibile, per cui definiamo progetti di evoluzione tecnologica in cui siano sempre integrati miglioramenti di efficienza e sostenibilità".

In questa ottica è stato predisposto il progetto (vincente, per Schneider Electric) di efficientamento del data center principale di Padova. Dove si è passati, anche grazie alle isole ad alta densità basate su tecnologie Schneider Electric, a un consumo medio di 4,9 milioni di kWh/anno nel 2015 ai meno di 3,9 previsti per il 2024, pur con un aumento di due ordini di grandezza della potenza di calcolo. Segno che con le giuste tecnologie si possono aumentare le prestazioni dell'IT riducendone il consumo.

Infine, Tecno Service: è un partner della rete EcoXpert di Schneider Electric e si occupa tra l'altro di facility management e monitoraggio energetico per impianti di utenti pubblici e privati. Il suo progetto vincente riguarda l’azienda sanitaria USL Toscana Ovest, per la quale ha migliorato l'efficienza energetica e operativa in 13 ospedali.

Come spiega Nicola Bosi, responsabile telecontrollo di Tecno Service, il progetto ha visto prima una rivisitazione completa delle infrastrutture energetiche degli ospedali e, poi, la digitalizzazione dei relativi impianti meccanici ed elettrici, ora monitorati attraverso la piattaforma di gestione EcoStruxure Building Operations. Il monitoraggio permette di mettere in atto una fase di ulteriore efficientamento energetico e di razionalizzazione dei consumi che andrà avanti per diversi anni. Ma che già nei primi dieci mesi ha portato una riduzione delle emissioni di CO2 del 41%.

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