Il ribasso dell’indicatore complessivo è legato al peggioramento registrato nel settore dei servizi di mercato e nelle costruzioni, che scendono, rispettivamente, sui livelli più bassi da novembre 2023 e novembre 2022.
A maggio 2024 emergono segnali diversificati dal clima di opinione degli operatori economici: l’indice del clima di fiducia dei consumatori sale da 95,2 a 96,4, mentre l’indicatore composito di fiducia delle imprese scende da 95,8 a 95,1. Lo riporta l'Istat.
Tra le serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori si evidenziano, nel complesso, dinamiche positive sintetizzate dalle variazioni dei quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti: il clima economico e quello futuro registrano gli aumenti più marcati, passando, rispettivamente, da 99,4 a 101,9 e da 93,9 a 95,7; il clima personale sale da 93,7 a 94,4 e quello corrente passa da 96,2 a 97,0.
Con riferimento alle imprese, segnali eterogenei vengono sia dall’industria che dai servizi. In particolare, nel settore manifatturiero l’indice aumenta da 87,7 a 88,4 mentre nelle costruzioni l’indicatore diminuisce da 103,3 a 101,6; nel commercio al dettaglio la fiducia rimane sostanzialmente stabile rispetto al mese scorso (l’indice passa da 102,9 a 102,8) e nei servizi l’indice cala da 99,5 a 97,8.
Per quanto attiene alle componenti dell’indice di fiducia, nell’industria manifatturiera migliorano sia i giudizi sugli ordini, che le attese di produzione; inoltre, le scorte di prodotti finiti sono giudicate in decumulo. Nel comparto delle costruzioni il deterioramento dei giudizi sugli ordini si abbina ad un miglioramento delle attese sull’occupazione presso l’impresa.
Nei servizi di mercato si rileva una dinamica negativa dei giudizi sull’andamento degli affari e, in minor misura, degli ordini. Le attese sugli ordini sono in miglioramento. Con riferimento al commercio al dettaglio, il crollo delle valutazioni sulle vendite è bilanciato dalla crescita delle relative attese; si stima un accumulo delle scorte di magazzino.