Delle 1.450 imprese che hanno avuto accesso allo strumento, il 6% appartiene alla categoria di imprese “sottosoglia” ed il 9% ad un gruppo, il 22% ha manifestato l’esigenza di ricorrere a nuove risorse finanziarie e il 76% ha richiesto l’applicazione delle misure protettive del patrimonio.
Ci si mette decisamente meno tempo e, in un caso su 5, si raggiunge l’obiettivo di salvare una impresa e i suoi lavoratori dal fallimento. I dati dell’Osservatorio di Unioncamere sulla composizione negoziata, mostrano che questa procedura comincia a prendere piede nel Paese. Ma soprattutto che è più rapida del ricorso al Tribunale e più efficace quando è più tempestiva.
I dati mostrano infatti che il tempo trascorso tra la data di presentazione dell’istanza di composizione negoziata e la chiusura del procedimento è stato, in media, di circa 250 giorni, di 357 giorni per quelle chiuse con successo e di 227 giorni archiviate con esito sfavorevole. La fase giudiziale di un concordato preventivo concluso con successo dura invece in media circa 520 giorni.
La miglior conoscenza dello strumento e probabilmente anche la sua maggior rapidità stanno favorendo un più ampio ricorso ad esso da parte delle imprese. Al 15 maggio, le istanze di composizione negoziata sono 1.450, 413 in più rispetto a quelle censite a novembre 2023, con una crescita incrementale rispetto al semestre precedente (maggio– novembre 2023) di oltre il 50 % (413 contro 270 istanze).
Cresce anche il tasso di successo medio trimestrale della Composizione, che arriva al 21,2% delle istanze chiuse.
“Due elementi positivi contraddistinguono i dati dell’Osservatorio sulla composizione negoziata: aumenta il ricorso da parte delle imprese e cresce anche il tasso di successo”, sottolinea il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli. “E’ un ottimo segnale per questo istituto sostanzialmente nuovo, capace di salvaguardare l’attività delle aziende, facendo loro superare momenti di difficoltà, e assicurare il mantenimento di tanti posti di lavoro. Le Camere di commercio non si limitano ad aiutare le imprese nella crisi, ma a sviluppare il progetto di rilancio”.
Il maggior numero delle istanze proviene dalla Lombardia (il 23% del totale), seguita dal Lazio (12% del totale) e, in ordine decrescente, dall’Emilia-Romagna, dal Veneto, dalla Toscana, dalla Puglia e dalla Campania. La Composizione negoziata è utilizzata relativamente di più dalle imprese della manifattura e delle costruzioni.