Un’indicazione su cosa è possibile imparare sia dai leader in ambito AI sia da coloro che non l’hanno ancora implementata, e sul ruolo fondamentale delle infrastrutture dati unificate
Da NetApp arriva la seconda edizione dello studio annuale “Cloud Complexity Report”, che fornisce approfondimenti globali sui progressi, la preparazione e le sfide rispetto al rapporto dell’anno scorso, su cosa è possibile imparare sia dai leader in ambito AI sia da coloro che non l’hanno ancora implementata, e sul ruolo fondamentale delle infrastrutture dati unificate.
Il report, condotto su 1.300 manager di 10 Paesi di tutto il mondo, ha rilevato una chiara divisione tra leader e “laggard", ovvero i ritardatari nell’adozione dell’AI in diverse aree, come per esempio i settori di attività: il mercato IT è in testa con il 70% dei progetti di intelligenza artificiale operativi o in fase pilota, mentre i servizi bancari e finanziari e il settore manifatturiero seguono rispettivamente con il 55% e il 50%; tuttavia, il settore sanitario (38%) e quello dei media e intrattenimento (25%) sono in svantaggio. Per quanto invece riguarda le dimensioni, le aziende più grandi (con più di 250 dipendenti) hanno maggiori probabilità di avere progetti di intelligenza artificiale in corso, con il 62% che segnala progetti avviati o in fase pilota, contro il 36% delle aziende più piccole (con meno di 250 dipendenti).
Nonostante la situazione, si registrano notevoli progressi tra le due categorie di aziende (cioè tra chi ha già adottato sistemi con l’AI e chi no) nel preparare i propri ambienti IT all’intelligenza artificiale, ma la finestra per recuperare il divario si sta chiudendo rapidamente. Più in dettaglio, un numero significativo di aziende nei paesi in ritardo nello sviluppo dell’intelligenza artificiale (42%) ha ottimizzato i propri ambienti IT per l’AI, tra cui Germania (67%) e Spagna (59%), con le aziende in alcuni paesi in ritardo di intelligenza artificiale che riferiscono di aver riscontrato già i vantaggi di un'infrastruttura dati unificata, come per esempio una condivisione dei dati più semplice – Spagna (45%), Australia/Nuova Zelanda (43%) e Germania (44%) – e una maggiore visibilità: Spagna (54%) e Germania (46%).
Inoltre, l’aumento dei costi IT e la garanzia della sicurezza dei dati sono le due sfide maggiori nell’era dell’intelligenza artificiale, ma non ne bloccheranno il progresso. Invece, i leader dell’AI snelliranno altre operazioni IT o riallocheranno i costi da altre parti dell’azienda per finanziare le iniziative di intelligenza artificiale. Chi è avanti nell'intelligenza artificiale aumenterà anche le operazioni cloud (CloudOps), la sicurezza dei dati e gli investimenti in AI nel corso del 2024, con il 40% delle grandi aziende che afferma che i progetti di intelligenza artificiale hanno già aumentato i costi IT. Non solo: anno dopo anno, il rischio per la sicurezza informatica è rimasta la preoccupazione principale per i leader, con un aumento del 16%, passando dal 45% al 61%, mentre tutte le altre preoccupazioni sono diminuite; per gestire i costi dei progetti di intelligenza artificiale, il 31% delle aziende a livello globale sta riallocando fondi da altre aree di business, con India (48%), Regno Unito (40%) e Stati Uniti (35%) a guidare questa tendenza.
Davide Marini, Country Manager Italia di NetApp
Man mano che le aziende globali aumentano gli investimenti, fanno sempre più affidamento sul cloud per supportare i propri obiettivi: le aziende hanno riferito che prevedono di aumentare le implementazioni cloud basate sull'intelligenza artificiale del 19% dal 2024 al 2030; l'85% dei leader dell'AI prevede di migliorare l'automazione CloudOps nel prossimo anno; e infine aumentare gli investimenti nella sicurezza dei dati è una priorità globale, con un aumento del 25% dal 33% nel 2023 al 58% nel 2024.
“L’AI è valida tanto quanto i dati che la alimentano. Sia i leader dell’AI sia chi è indietro nell’applicarla ci mostrano che in un ambiente IT prevalentemente ibrido, più i dati sono unificati e affidabili, maggiore è la probabilità che le iniziative di AI abbiano successo”, commenta Davide Marini, Country Manager Italia di NetApp.
“L’ascesa dell’intelligenza artificiale sta inaugurando una nuova era che definiamo come ‘Disrupt or Die’. Le imprese data-ready che collegano e unificano ampi set di dati strutturati e non strutturati in un’infrastruttura dati intelligente sono nella posizione migliore per risultare vincitori nell’era dell’intelligenza artificiale”, conclude Roberto Patano, Senior Manager Systems Engineering di NetApp Italia.