Il valore della tecnologia Nutanix sta andando oltre il solo campo tradizionale dell’iperconvergenza in senso stretto. Lo dimostrano le soluzioni che stanno nascendo grazie alla collaborazione con due partner di riferimento: Dell Technologies e Nvidia.
Un segno del ruolo sempre più importante che, nel mercato globale dell'IT, la tecnologia Nutanix ha man mano conquistato in questi anni è il livello delle partnership tecnologiche che l'azienda sta realizzando. All'evento Nutanix .Next di Barcellona dello scorso maggio ne sono state in particolare evidenziate due: quelle con Dell Technologies e Nvidia, due player di primissimo piano dell'IT e del "nuovo" mondo AI che hanno scelto Nutanix come "alleato" per soddisfare diverse esigenze delle aziende utenti, specie quelle di fascia alta.
La collaborazione con Nvidia ribadita al .Next riguarda ovviamente l'AI, ed è nello specifico una estensione di una partnership già in atto che aveva portato al lancio di una soluzione (GPT-in-a-Box) "chiavi in mano" per implementare in maniera (relativamente) semplice vari aspetti della GenAI, lasciando alle componenti Nutanix la gestione delle complessità infrastrutturali. La novità ora è GPT-in-a-Box 2.0, che amplia decisamente il raggio d'azione della versione precedente.
GPT-in-a-Box 2.0 si presenta come un vero e proprio centro nevralgico potenziale per diverse iniziative di GenAI che un'impresa può voler realizzare. Permette ad esempio di implementare rapidamente alcuni casi d'uso mirati: chatbot basati su una base di conoscenza specifica, generazione di codice software, creazione di contenuti, comprensione e sintesi di documenti. Il dettaglio interessante è che questi casi d'uso - come un po' tutte le funzioni di GPT-in-a-Box 2.0 - possono essere anche implementati on-premise e con un controllo preciso sulla riservatezza dei dati utilizzati.
Quando si parla di AI si pensa subito a servizi disponibili via public cloud. E anche giustamente, perché il cloud offre l'elasticità e la potenza computazionale che serve all'addestramento dei modelli di AI. "Ma quando pensiamo - spiega infatti Christian Turcati, Senior Director, Systems Engineering Southern & Central Europe di Nutanix - alla sicurezza delle informazioni, alla sovranità dei dati o semplicemente alla possibilità di spostare in cloud dati riservati o informazioni che sono 'core' per un'azienda, il public cloud diventa un'incertezza e nasce la necessità di portare on-premise quantomeno la parte di sviluppo, di esecuzione e di raffinamento dei modelli utilizzati".
Per chi vuole, e sa, mettere direttamente mano allo sviluppo di componenti di AI generativa, GPT-in-a-Box 2.0 offre poi un collegamento diretto con alcune componenti e servizi di Nvidia e di HuggingFace. In sintesi, per Nvidia si tratta dei microservizi NIM, che si possono richiamare via API per implementare, localmente o in cloud, foundational model containerizzati. Il collegamento ad HuggingFace offre invece accesso a una vasta libreria di modelli e dataset, da richiamare anche qui via API per una implementazione diretta.
GPT-in-a-Box 2.0 rappresenta, se lo si considera con attenzione, ben più che una estensione della versione precedente, come lascerebbe semplicemente intendere quel "2.0". Perché, come sottolinea Turcati, "non solo è un'infrastruttura pronta, certificata e supportata da un'azienda come Nutanix, ma semplifica anche l'integrazione dei microservizi, dei linguaggi e dei modelli di intelligenza artificiale".
E qui l'alleanza con Nvidia ha un valore molto importante, non solo oggi ma anche in prospettiva. Perché Nvidia è certamente il player di riferimento nell'hardware per l'AI ma sta guardando anche all'anima software dell'Intelligenza Artificiale, intesa come offerta di microservizi che accelerano lo sviluppo, l'integrazione e la gestione di modelli di AI. Una proposta non da poco in una fase del mercato AI in cui da un lato mancano competenze e personale preparato, mentre dall'altro modelli e tecnologie evolvono molto velocemente.
È presto per dire se Nvidia NIM e le componenti collegate possano diventare una sorta di standard di fatto per le aziende che si avvicinano all'AI cercando di semplificarsi al massimo la vita, ma viene logico pensare che un po' tutti stiano guardando a Nvidia come una opzione tecnologica sulla quale si può scommettere ad occhi chiusi. Lato hardware è già così, lato software le premesse cominciano ad esserci tutte. In una dinamica che non farebbe altro che rafforzare ancora di più la posizione di Nvidia. Ma anche dei suoi partner tecnologici di riferimento, Nutanix compresa.
La partnership con Dell Technologies è di carattere più classicamente infrastrutturale e prevede il lancio di due nuovi prodotti. Il primo è una appliance iperconvergente che unisce la Nutanix Cloud Platform con diversi modelli e configurazioni di server Dell PowerEdge. Il secondo annuncio è meno dettagliato, al momento, ma potenzialmente più interessante: la combinazione della Nutanix Cloud Platform e dell'hypervisor AHV, lato computing, con i sistemi Dell PowerFlex lato storage.
Questa collaborazione tecnologica permette di realizzare soluzioni - anche in particolare di multicloud ibrido - in cui le componenti di computing e quelle di storage possono scalare in maniera indipendente. È anche un passo tecnologico che porta la tecnologia Nutanix ad un modello architetturale di impostazione più tradizionale - il classico 3-tier - rispetto all'iperconvergenza tipica del vendor.
Questa apertura non sconfessa ovviamente la filosofia tradizionale di Nutanix ma dà un messaggio di maggiore flessibilità alle imprese, lato ottimizzazione degli investimenti. La possibilità di combinare la tecnologia Nutanix con storage IP-based disaggregato - in questo caso con sistemi Powerflex - va incontro alle esigenze delle imprese che per vario motivo non sono ancora pronte a fare il salto all’iperconvergenza vera e propria, o che hanno investimenti pregressi in sistemi storage che non vogliono perdere.