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Salesforce: AI priorità top per i marketer, ma anche sfida numero uno

La nona edizione del report State of Marketing racconta come l’AI stia mutando priorità e sfide dei dipartimenti di marketing delle aziende italiane

Tecnologie

L’implementazione dell’intelligenza artificiale è la principale priorità per i professionisti del settore marketing. Ma la loro sfida più difficile è farlo bene. La fotografia emerge dalla nona edizione del report State of Marketing, ricerca condotta a livello globale da ​Salesforce su un campione di oltre 4.800 leader del settore marketing in 29 Paesi di tutto il mondo, Italia compresa.


Gianluca De Cristofaro di Salesforce

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Sono molte le tendenze emerse dai dati italiani del report: in primo luogo, gli esperti di marketing rafforzano le loro basi dati. Le aziende hanno da sempre il problema di connettere dati disparati allo scopo di creare esperienze coerenti e personalizzate lungo i percorsi di acquisto dei clienti. Tuttavia, con la svalutazione dei cookie di terze parti e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, questa operazione sta diventando sempre più critica e impegnativa. In Italia, il 60% dei marketer ha accesso ai dati in tempo reale per eseguire una campagna, tuttavia solo uno su tre (35%) è pienamente soddisfatto della propria capacità di unificare le fonti dati dei propri clienti, e tre su cinque (60%) hanno ancora bisogno dell’aiuto del team IT per farlo. Secondo l’indagine di Salesforce, i professionisti del settore marketing in Italia oggi utilizzano in media 10 tattiche diverse per raccogliere dati, e quelli provenienti dal servizio clienti sono i più comuni.

I marketer abbracciano l’AI prestando un occhio alla fiducia. I marketer italiani sono intenzionati ad applicare con successo l’AI nelle loro operazioni con i dati giusti, ma sono preoccupati per la sicurezza. L'implementazione dell’intelligenza artificiale è anche un punto di differenziazione: ad oggi, il 74% dei marketer in Italia sta già sperimentando o ha implementato completamente l'AI nei propri flussi di lavoro e secondo i dati raccolti da Salesforce è dimostrato che i team di marketing più performanti hanno il triplo delle probabilità rispetto a quelli meno performanti di aver implementato completamente l'IA nella loro attività. I tre casi d'uso più popolari dell’AI applicata al marketing nelle aziende italiane sono: gestire le migliori offerte in tempo reale, prevedere il comportamento di clienti e prospect, generare contenuti.

La personalizzazione completa rimane un work in progress. Per soddisfare le crescenti aspettative dei clienti in materia di personalizzazione, i responsabili marketing stanno andando oltre le segmentazioni generali del pubblico, come la geolocalizzazione o l’età, per passare a indicatori più specifici come le preferenze individuali o le interazioni passate. C'è anche una differenza tra il modo in cui i team di marketing più performanti e quelli meno performanti si adattano: i team più performanti in Italia applicano la personalizzazione completa su una media di 5 canali, mentre quelli meno performanti riescono a farlo in modo solo su 3 canali.

I marketer cercano analisi unificate. Le fonti dati non mancano, ma metterli a frutto è ancora una sfida, soprattutto quando si richiede una visione olistica o a lungo termine dei dati. Infatti, sebbene il 91% dei marketer italiani affermi di avere una visione chiara dell’impatto del marketing sui ricavi, solo due su cinque (40%) riescono a tenere traccia del Customer Lifetime Value (CTV) dei propri clienti.

L’account-based marketing (ABM) e i programmi di fidelizzazione generano relazioni più profonde. Le aziende si rivolgono sempre più a strategie come l’ABM e i programmi di fidelizzazione per migliorare l'acquisizione e la fidelizzazione. Tuttavia, molte delle fonti di informazione di questi programmi rimangono disgiunte, il che si riflette inevitabilmente anche sull’esperienza del cliente. Solo il 57% dei responsabili marketing in Italia afferma che i dati sulla fidelizzazione sono completamente integrati in tutti i punti di contatto e solo per uno su tre (33%) le funzionalità di tali programmi sono accessibili da tutti i touch point. Inoltre, se il 58% dei marketer B2B in Italia utilizza l'ABM per l’acquisizione di nuovi clienti, meno della metà lo utilizza per l’upselling e il cross-selling (rispettivamente il 42% e il 44%).

Le aziende italiane stanno entrando in una nuova era. Hanno compreso che l’AI generativa è una grande opportunità che consente rapidi progressi per connettersi meglio con clienti potenziali e già acquisiti. La promessa rappresentata dall'AI è grande, ma il percorso per realizzarla richiede un impegno continuo. Per coglierne pienamente tutti i vantaggi bisogna passare attraverso una gestione ottimizzata dei dati su cui poi far agire l’Intelligenza Artificiale. A quel punto sarà possibile dar luogo a percorsi personalizzati attraverso tutti i canali con il fine di aumentare la fedeltà e di far crescere di conseguenza le vendite”, commenta Gianluca De Cristofaro, Head of Digital di Salesforce per l’Italia.

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