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70 km di cavi a 10 Gbit (e tutto il resto) per il Tour de France

Una giornata insieme a Orange Business a Torino, terza tappa della Grand Boucle.

Tecnologie

Sono quelli che vanno via per ultimi, non prima delle 22, e che arrivano per primi alla tappa successiva, non più tardi dell’alba. Sono gli uomini di Orange Business in missione al Tour de France per il 25mo anno consecutivo. 450 tecnici, il 10% del totale delle “maestranze” in tour per la Francia, e quest’anno anche in parte per l’Italia settentrionale, al seguito della Grand Boucle, il terzo evento sportivo più seguito al mondo dopo le Olimpiadi e i Mondiali di Calcio.

L’azienda francese è, evidentemente, partner tecnologico dell’iconica corsa ciclistica a tappe e si occupa di fornire tutta la connettività necessaria all’Organizzazione, ai Media e al pubblico. In soldoni, il video streaming di tre settimane di corse tra pendii e zone rurali, in 5G o via satellite, con moto, elicotteri e ripetitori fissi, oltre ai sistemi di videosorveglianza.

In numeri, i 450 tecnici francesi sono supportati da 50 tecnici locali e 36 sono operativi giorno e notte. Orange Business installa e configura 29 ripetitori mobili temporanei a supporto della copertura della rete mobile locale, di cui 9 relè 4G/5G indoor che rimarranno in servizio anche dopo la conclusione delle tappe. L’architettura garantisce il 4G a 596 Comuni per la manifestazione maschile e 134 per quella femminile prevista ad agosto, in molte città sede di tappa. Inoltre, è prevista anche la copertura 5G, la disponibilità di wifi 6 su supporti full Giga Ethernet e, per tutte le tappe, la connessione garantita a 10 Gbit.

Quest'anno, Orange Business ha previsto l'interconnessione di 12 “zone tecniche doppie” – praticamente delle control room mobili - e l'integrazione con gli apparati di trasmissione delle televisioni che usufruiscono del servizio, più o meno la totalità dei broadcaster presenti più qualche outsider come Netflix. La capacità di connessione, inoltre, viene moltiplicata per cinque ogni giorno, con la disponibilità garantita di collegamenti da 10 Gb e 50 milioni di connessioni dati per ogni tappa.

Henri Terreaux è il direttore di questa orchestra itinerante e non nasconde le difficoltà dell’impresa di garantire la qualità del segnale sempre e comunque, in qualsiasi zona remota gli organizzatori abbiano pensato di transitare. “La rete di satelliti ci danno una grossa mano – osserva Terreaux – a supporto del segnale mobile e in situazioni di emergenza, come connessione di backup”.

La conclusione della tappa di Torino è solo il preludio delle operazioni di smobilitazione e della (ri)creazione della carovana che si dirigerà verso Pinerolo. Tre rimorchi, 120 camion che si dovranno far trovare pronti per la partenza successiva, la notte è appena iniziata.

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