Un’architettura dati intelligente totalmente nuova che promette la riduzione fino al 95% dei costi.
Oracle presenta Exadata Exascale, capace di garantire “le performance di una hypercar al prezzo di un’utilitaria”, come suggerisce Steve Zivanic, Global Vice President, AI, Data e Analytics di Oracle. Oppure, “qualcosa” che “porta il livello del Compute ai dati e non viceversa” come l’ha semplificato Kothanda (che con il suo permesso chiameremo Kodi) Umamageswaran, Senior Vice President, Exadata e Scale-Out Technologies di Oracle.
Ora tocca a noi cercare di illustrare il “qualcosa” di Oracle: una nuova architettura dati intelligente per il cloud. Essenzialmente un motore applicativo fruibile sottoforma di servizio che si applica all’infrastruttura Exadata, la piattaforma di elaborazione Oracle Exadata Database Machine ottimizzata per la gestione dei database Oracle.
Il nuovo servizio, come spiega Kodi: "è un Exadata rivisitato in cloud multi-tenant e iper-elastico e rappresenta l'architettura futura per tutti i servizi cloud di Oracle Database". Si tratta, dunque, di molto di più di un servizio aggiuntivo ma di un nuovo paradigma di gestione dei database Oracle ovunque siano, qualcosa che diverrà a breve il perno dell’offerta Oracle nel trattamento dei (suoi) dati.
Oracle mette a disposizione delle aziende clienti un'architettura dati intelligente composta da un’infrastruttura virtualizzata ottimizzata per i database su pool condivisi di elaborazione e storage, con altissima scalabilità e una modalità pay-per-use ripensata. Si parla di “organizzazioni di qualsiasi dimensione” perché uno dei cavalli di Troia, se non IL cavallo di Troia, della nuova proposizione Oracle è il risparmio e l’ottimizzazione dei costi.
Nel giustificare il suo “le performance di una hypercar al prezzo di un’utilitaria”, Steve Zivanic, condivide due conti: 10.800 dollari di costi attuali di Exadata Database contro 357 dollari al mese dello stesso Exadata Database con Exascale. Per un costo orario che crolla a 1,77 dollari contro i precedenti 15,81 dollari all’ora.
Questo perché Oracle ha rivisto il calcolo delle spese. “Il cliente (allocca e) paga solo per la capacità di storage richiesta dai database – spiega ancora Kodi – e si eliminano tutti i costi legati all’IOPS” ovvero il totale delle prestazioni di input e output al secondo dei dischi coinvolti. Uno dei più costi più subdoli nell’utilizzo dei servizi cloud. Grazie a questa revisione, Exadata Exascale può rivolgersi anche alle piccole e medie imprese o ai singoli dipartimenti aziendali.
La riduzione fino al 95% dei costi di infrastruttura di Exadata Database Service è possibile perché gli utenti devono specificare solo il numero di ECPU – il numero di core all'ora allocati da un pool di server di elaborazione/calcolo e di storage, metrica non definita in termini di quantità di elaborazione e non legata alla marca, modello o velocità del processore sottostante - dei database server e delle capacità storage di cui hanno bisogno. Successivamente ogni database viene distribuito su pool di server storage a prestazioni e disponibilità elevate, eliminando la necessità di provisioning di database server e storage dedicati.
Il servizio rivoluzionario di Oracle si basa su una comunicazione intelligente tra le basi dati attraverso RDMA (Remote Direct Memory Access) che permette a un’unità hardware di elaborazione di accedere direttamente ai dati senza coinvolgere sistema operativo o unità di elaborazione, garantendo alta banda passante e latenza ridotta.
Lo storage cloud intelligente realizzato da Oracle distribuisce i database su tutti i server storage disponibili e utilizza uno Smart Scan intelligente per rendere disponibili migliaia di core CPU e così accelerare qualsiasi richiesta sui database. Inoltre, i dati vengono replicati su tre diversi server storage per garantire elevati livelli di resilienza. Exascale Storage Cloud sposta in modo intelligente i dati più urgenti o a cui si accede di frequente dal disco al buffer di memoria o alla flash.
Exadata Exascale, inoltre, fornisce un’unica “data intelligence”, ovvero una analisi dei dati unificata e velocizzata e sfrutta l’Intelligenza Artificiale per la ricerca e l’elaborazione dei dati generati dai database Oracle in cloud. Con AI Smart Scan ed Exadata System Software 24ai si eseguono le principali operazioni di ricerca vettoriale con una velocità fino a 30 volte superiore, consentendo ai clienti di eseguire migliaia di ricerche vettoriali AI simultanee in ambienti multi-utente.
“In precedenza – prosegue Kodi – ogni cloud tenant – l’allocazione delle risorse di elaborazione – richiedeva risorse computazionali e di storage dedicate, oggi l’ambiente comune di Exadata Exascale è in grado di supportare migliaia di allocazioni e milioni di database. In questo modo, le risorse sono realmente “hyper-elastic”. Questo perché vengono coinvolti in maniera dinamica solo i tenant necessari a una specifica attività.
Il motore applicativo, inoltre, è in grado di interagire direttamente con le unità di storage, eliminando tutte le transazioni dei dati su nodi intermedi, per questo si guadagna in latenza nelle operazioni di I/O – arrivando fino a un valore 50 volte inferiore rispetto alle architetture fornite dai più noti hyperscaler - e, soprattutto, in costi. Sempre in comparazione con i servizi AWS e Azure, Oracle promette un I/O throughput 230 volte superiore.
È merito dell’OLTP intelligente: la comunicazione tra i server che consente di far scalare i database ad alte prestazioni nei cluster di macchine virtuali Exascale, mentre l'Input/Output via OLTP a bassa latenza completa rapidamente le transazioni mission-critical e supporta un maggior numero di utenti simultanei.
Le funzioni esclusive di data intelligence, inoltre, permettono di scaricare automaticamente le query SQL ad alta intensità di dati sullo storage cloud intelligente Exascale. Avviene poi una “colonnizzazione” automatica che converte i dati in un formato a colonna in-memory ultraveloce e utilizza automaticamente le cache flash nello storage cloud Exascale, aumentando capacità e prestazioni.
Infine, tra le caratteristiche esclusive della nuova architettura Oracle, c’è la capacità di permettere agli utenti di creare istantaneamente copie complete o “cloni leggeri” utilizzando lo storage cloud intelligente Exascale e la sua tecnologia di “redirect-on-write”. Queste copie di sviluppo, test o ripristino risultano immediatamente disponibili e hanno la stessa scala e le stesse prestazioni native Exadata dei database di origine.
In definitiva, con Exadata Exascale, Oracle rivoluziona l’accesso alle basi dati (proprietarie) raggiungendo un’ottimizzazione in termini di costi, velocità e risposta che sulla carta sembra unica. Oltre alla disponibilità già effettiva del servizio Exascale su OCI (Oracle Cloud Infrastructure), purchè con Exadata Database Service e Oracle Database in versione 23ai, Oracle dichiara la disponibilità futura in Exadata Cloud@Customer (servizio Exadata di gestione dati simile all’ Exadata on-premise ma in cloud e gestito da Oracle presso il datacenter del cliente), in OCI Dedicated Region con tutti i servizi cloud di Oracle - anche IaaS PaaS e SaaS - gestiti da Oracle stessa, ma dentro il datacenter del cliente, e in ambienti multicloud grazie ai recenti accordi con Microsoft Azure e Google Cloud.
Si tratta di un ulteriore, potente, tassello di una proposizione alternativa all’offerta dei ben noti hyperscaler che ancora di più pone Oracle come fornitore esclusivo di servizi cloud a 360 gradi basati su un paradigma indissolubile come il database. A partire da oggi, l’azienda spingerà i propri clienti – il 79% delle aziende Fortune Global 100 usa Exadata, il 58% Exadata Cloud – nell’aggiornare a Exascale i propri servizi cloud Oracle.