Il 30% dei progetti GenAI sarà abbandonato dopo la prima fase sperimentale, spiega Gartner, perché il ROI è troppo indefinito
Costa molto e i suoi ritorni sono troppo indefiniti per convincere appieno tutte le aziende che la sperimentano: è il ritratto dell'AI generativa secondo Gartner. Che oggi spiega come almeno il 30% dei progetti di GenAI lanciati dalle imprese sarà abbandonato dopo la prima fase sperimentale - dopo un Proof of Concept, dettaglia Gartner - soprattutto perché molte imprese faranno fatica a definire un chiaro business value per i progetti stessi.
Dopo il clamore mediatico (e non solo) dello scorso anno, i top management delle imprese vogliono vedere i ritorni sugli investimenti in GenAI, ma le aziende stanno facendo molta fatica nel dimostrare e concretizzare questo valore atteso. E man mano che la portata delle iniziative GenAI si allarga, spiega Gartner, i costi dello sviluppo e dell'implementazione di modelli GenAI si fa sempre più sentire.
Il problema di fondo è che è difficile evidenziare un legame diretto e quantificabile tra un investimento attuale in GenAI e un ritorno economico futuro. Molte imprese puntano sulla GenAI come modo per aumentare la produttività interna o per creare nuovi modelli di business, ma questi benefici sono solo potenziali a fronte di investimenti certi, immediati e rilevanti.
Oltretutto non aiuta il fatto che non esista un "listino ufficiale" della GenAI. I costi di un progetto di AI generativa non sono prevedibili come quelli di altre tecnologie e variano fortemente a seconda del caso d'uso e dell'approccio seguito per implementarlo. Le ipotesi di costo calcolate da Gartner per alcuni "use case" di riferimento dipingono un ritratto che molti decisori aziendali non si aspettano: centinaia di migliaia o milioni di dollari subito, con poi costi ricorrenti tutt'altro che trascurabili.
In questo scenario il calcolo di un ROI chiaro è quasi impossibile, spiega Gartner, e questo non va certo d'accordo con la disposizione di solito prudente di chi nelle imprese tiene i cordoni della borsa. Ai CFO piace poco deliberare un investimento certo subito a fronte di un beneficio indiretto in un generico futuro. Una dinamica che sta rallentando gli investimenti strategici in GenAI a favore di quelli tattici, che sono meno "affascinanti" ma più comprensibili, dal lato finanziario.
Pesa anche, nello sviluppo della GenAI, il fatto che mancano benchmark affidabili sui benefici che le nuove tecnologie portano. Uno studio Gartner su un campione di 822 business leader indica che, nei progetti GenAI portati avanti da queste figure, finora si sono registrati aumenti medi di fatturato del 15,8%, risparmi del 15,2% e miglioramenti di produttività del 22,6%.
"Ma è importante - spiega Gartner - riconoscere le difficoltà che si incontrano nello stimare tali valori, poiché i benefici apportati sono molto specifici in funzione dell'azienda, del caso d'uso, del ruolo e della forza lavoro. Spesso l'impatto può non essere immediatamente evidente e può concretizzarsi nel tempo".
In questo senso un approccio tattico alla GenAI può avere comunque un suo ruolo positivo, sottolineano gli analisti. Se i risultati di progetti limitati e molto specifici soddisfano o anche superano le aspettative, fanno da volano per altri investimenti che estendono l'uso della GenAI in altre aree di una impresa. Se invece un progetto tattico fallisce o delude, porta comunque esperienze utili per altri progetti alternativi.