Un report evidenzia come la curva di adozione sia aumentata con l’utilizzo di casi d’uso in numerose aree funzionali, con l’80% delle imprese che ha aumentato l'investimento annuale nell’intelligenza artificiale
Prosegue senza sosta la spinta all’adozione dell'AI generativa, diffusa ormai in tutti i settori e in diverse aree all'interno delle aziende, portando a un cambiamento nelle operazioni e nei modelli di business. È quanto emerge dall'ultimo report del Capgemini Research Institute, che evidenzia come la curva di adozione sia aumentata con l’utilizzo di casi d’uso in numerose aree funzionali. In tutte le organizzazioni la crescita è stata significativa, con quasi un quarto che la sta attualmente integrando in alcune delle proprie sedi o attività, rispetto al 6% del 2023.
Dopo quella dello scorso anno, la seconda edizione della ricerca “Harnessing the value of generative AI”, che ha coinvolto tra maggio e giugno 2024 1.100 manager di 14 Paesi del mondo, Italia compresa, è emerso in primo luogo che gli early adopter hanno già iniziato a ottenere vantaggi dall’AI generativa, che vanno da una maggiore efficienza operativa a una migliore customer experience, fino a un aumento delle vendite. Le aziende, per esempio, hanno ottenuto in media un miglioramento del 6,7% nel coinvolgimento e nella soddisfazione dei clienti nelle aree in cui la tecnologia è stata sperimentata o implementata nell’ultimo anno.
Nel dettaglio, tre quarti delle organizzazioni (74%) concordano sul fatto che l'AI generativa stia contribuendo ad aumentare i ricavi e l'innovazione. Grazie ai progressi della tecnologia AI, si passerà da un ruolo di strumento di supporto a quello di agente indipendente con una migliore capacità di esecuzione, consentendo alle organizzazioni di reinventare il modo in cui operano e di ottenere un valore maggiore dai loro investimenti nell'AI. Questo potenziale di creazione di valore ha contribuito all'emergere dei sistemi multi-agente, una tecnologia in rapida evoluzione con il potenziale di aumentare l’innovazione. Il report indica alti livelli di fiducia negli agenti di AI per compiti specifici come la generazione di e-mail professionali, il coding e l'analisi dei dati. Tuttavia, rivela anche che i dirigenti sono consapevoli della necessità di tutelare la fiducia e la trasparenza sul piano etico nello sviluppo e nell'implementazione dell'intelligenza artificiale.
Ma l'accelerazione dell'AI generativa negli ultimi 12 mesi non riguarda solo le aziende, poiché i recenti sviluppi tecnologici hanno reso gli strumenti pubblici più accessibili anche alle figure non tecniche. Di conseguenza, pur avendo registrato un aumento nella sua adozione, il 3% delle organizzazioni ha imposto un divieto all'uso di strumenti pubblici di AI generativa sul posto di lavoro. Quasi tutte le organizzazioni (97%) consentono comunque ai dipendenti di utilizzare l'AI generativa in una certa misura, e più della metà richiede loro di seguire linee guida specifiche.
Alla luce di questa rapida diffusione dell'AI generativa, il report sottolinea che le organizzazioni dovrebbero agire in maniera responsabile. È essenziale infatti disporre di un sistema di protezione trasparente in grado di convalidare le decisioni prese dai sistemi multi-agente, per garantire la trasparenza e la conformità delle operazioni e per mitigare i rischi futuri che gli strumenti pubblici potrebbero comportare per l'organizzazione.
“L'AI generativa sta iniziando a trasformare il business e le organizzazioni stanno già assistendo a una crescita sostanziale dei ricavi, accelerando al contempo l'innovazione. Di conseguenza, anziché concentrarsi esclusivamente sull'ottimizzazione dei costi, le aziende stanno esplorando attivamente nuove strade per sfruttare le sue capacità e favorire la creazione di valore. A fronte di un aumento degli investimenti, l'emergere di sistemi di AI più complessi e autonomi segna una nuova era guidata dall’AI generativa che potrebbe cambiare il modo in cui le aziende operano. Affinché il loro percorso verso l'AI possa evolvere, le organizzazioni devono creare solide basi in materia di dati, con processi chiari che consentano di evitarne la frammentazione e favorirne l’integrazione tra le varie funzioni aziendali. Fiducia, trasparenza e responsabilità continueranno a svolgere un ruolo centrale nell'approccio verso questa nuova frontiera dell'AI, che ha il potenziale per fornire un valore significativo nel tempo”, commenta Monia Ferrari, Amministratore Delegato di Capgemini in Italia (ritratta nella foto di apertura).