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Oracle, novità su tutta la linea a CloudWorld 2024

Primo trimestre del nuovo anno fiscale in netta crescita, spinta su multicloud e Intelligenza artificiale: il commento del management italiano sugli annunci di scena all’evento globale

Tecnologie Cloud

Settembre è sempre un mese importante per Oracle. Non fosse altro per il fatto che proprio a settembre si tiene ogni anno l’evento mondiale Oracle CloudWorld, svoltosi questa volta a Las Vegas, in contemporanea a SuiteWorld. Sulla scia dell’evento, a metà settembre, il management di Oracle Italia al gran completo, riunito nel quartier generale italiano di Milano, ha illustrato le principali novità di CloudWorld, cogliendo l’occasione per fare anche il punto sull’andamento del business.

Carlota Alvarez, VP e Country Manager di Oracle Italia, ha esordito commentando i risultati finanziari globali del primo trimestre dell’anno fiscale 2025, annunciati proprio durante l'evento di Las Vegas: “i numeri sono risultati ben oltre le aspettative, con percentuali di crescita davvero rilevanti, a cominciare dal fatturato cresciuto dell’8%, con ricavi totali superiori a 13 miliardi di dollari, grazie anche all’ottima performance de i servizi cloud, cresciuti di più del 20%, con un +45% per la parte infrastrutturale e un + 15% per la parte applicativa”.


Carlota Alvarez di Oracle

Il business italiano

Per quanto riguarda l’Italia, Carlota Alvarez ha sottolineato che “pur coincidendo con il periodo estivo, tradizionalmente più calmo per il business, anche da noi l’andamento si è rivelato molto dinamico, in linea con i risultati globali: abbiamo avuto grandi soddisfazioni dal cloud infrastrutturale e da quello applicativo, con nuovi accordi e rinnovi nel settore pubblico: un esempio su tutti, quello con Polo Strategico Nazionale e TIM Enterprise per la realizzazione di una seconda cloud region dedicata, basata sulla nostra offerta Alloy, per supportare la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione centrale e locale. Anche nel settore privato, in particolare nell'ambito dei servizi finanziari e delle utilities, abbiamo chiuso accordi molto rilevanti”.

Nel dettaglio, ha proseguito la manager, “il nostro posizionamento unico e strategico sulla gestione dei dati, sia in cloud sia on-premise, si conferma chiave per il nostro business anche in questo primo trimestre dell'anno fiscale, rendendoci il partner ideale per tutti i clienti interessati a sperimentare e a industrializzare progetti di intelligenza artificiale; a tale proposito, un paio di esempi interessanti sono l’accordo siglato con Rai Way in ambito edge computing e quello con l’Università di Torino per la realizzazione di un lab sull’AI con Tim Enterprise e Reply”.

Non solo: un altro motivo di soddisfazione per il management italiano è stato la conferma per il 2025, esattamente per il 18 marzo, della tappa milanese dell’Oracle CloudWorld Tour, tenutosi per la prima volta quest’anno, unica altra edizione europea oltre a quella di Londra: “si pensava fosse ‘one shot’, ma avendo avuto presenti circa 2000 persone invece delle 800 che prevedevamo, è stato deciso di ripetere l’esperienza”, ha spiegato Carlota Alvarez.


Da sinistra, Giovanni Ravasio, Mario Nicosia, Andrea Sinopoli e Michele Porcu di Oracle

Accelerazione sul multicloud

Ci hanno invece pensato Giovanni Ravasio, Andrea Sinopoli, Mario Nicosia e Michele Porcu a entrare nel dettaglio della ricca messe delle novità di Oracle CloudWorld, caratterizzati da due direttrici principali: l’accelerazione sull’AI e sul multicloud. Rilevante, a quest’ultimo proposito, l’annuncio dell’accordo con AWS, che chiude in sostanza il cerchio con i tre grandi hyperscaler, dopo quello dell’anno scorso con Microsoft Azure e quello di giugno con Google Cloud Platform. Analogamente a quanto già previsto con questi ultimi, la nuova offerta Oracle Database@AWS consente di accedere a Oracle Autonomous Database su infrastruttura dedicata e a Oracle Exadata Database Service all'interno di AWS.

Non solo: per soddisfare la crescente domanda, Oracle Database@Azure sarà presto disponibile in altre 15 cloud region, tra cui Brasile Sud, India Centrale, Stati Uniti Centrali, Stati Uniti Est 2, Italia Nord, Giappone Est, Nord Europa, Stati Uniti Centro-Sud, Sud-Est Asiatico, Spagna Centrale, Svezia Centrale, Emirati Arabi Uniti Nord, Europa Ovest, Stati Uniti Ovest 2 e Stati Uniti Ovest 3. Inoltre, Oracle Database@Google Cloud è ora disponibile in quattro regioni di Google Cloud negli Stati Uniti e in Europa. I clienti potranno eseguire Oracle Exadata Database Service, Oracle Autonomous Database e Oracle Database Zero Data Loss Autonomous Recovery Service su OCI nei datacenter di Google Cloud negli Stati Uniti Est (Ashburn), Stati Uniti Ovest (Salt Lake City), Regno Unito Sud (Londra) e Germania Centrale (Francoforte), e potranno presto farlo in molte altre regioni nei prossimi mesi in Nord America, Europa, Medio Oriente, Africa, Asia Pacifico e America Latina.

Tante novità anche per OCI

Non mancano le novità anche per OCI Dedicated Region (Cloud at Customer) e OCI Supercluster. Grazie al cloud distribuito di Oracle, i clienti possono implementare gli oltre 150 servizi basati su AI e cloud di OCI in modalità edge, nel proprio data center, su più cloud provider diversi o nel cloud pubblico, e possono arrivare a soddisfare una serie di requisiti di privacy dei dati, AI sovrana e bassa latenza. Inoltre, Oracle Cloud è disponibile sempre più ampio di località, con 85 regioni cloud già attive e altre 77 pianificate.

Da notare che la nuova configurazione di OCI Dedicated Region, disponibile nel prossimo anno solare e chiamata “Dedicated Region25”, prevede una dimensione più piccola e scalabile, a partire da soli tre rack, e rapidamente implementabile in poche settimane. La Dedicated Region25 ha al lancio una dimensione ridotta del 75% e requisiti semplificati per i data center, supporta gli oltre 150 servizi AI e cloud di OCI e consente a una più ampia varietà di clienti di ottenere l'agilità, l'economia e la scala del cloud pubblico nei propri data center.



Ai in primo piano

Il vasto capitolo dell’AI vede in primo piano l’annuncio dello sviluppo generativo (GenDev) per le aziende, una rivoluzionaria infrastruttura per lo sviluppo delle applicazioni incentrata sull'intelligenza artificiale. Questa infrastruttura offre tecnologie di sviluppo innovative che consentono di generare rapidamente applicazioni sofisticate e semplifica l'utilizzo delle applicazioni di interfacce in linguaggio naturale basate sull'intelligenza artificiale e di dati human centered.

Nel dettaglio, GenDev combina le tecnologie presenti in Oracle Database 23ai, tra cui JSON Relational Duality Views, AI Vector Search e APEX, per facilitare lo sviluppo utilizzando l'intelligenza artificiale generativa. Grazie alla generazione di applicazioni modulari, all'uso dei linguaggi dichiarativi e all'automazione della scalabilità, dell'affidabilità, della coerenza e della sicurezza necessarie alle applicazioni aziendali, questa infrastruttura di sviluppo innovativa accelera i vantaggi dell'intelligenza artificiale e contribuisce a mitigarne i rischi.

All’interno di GenDev la complessità dei dati è gestita a livello di dati e le regole dei dati dell'applicazione sono applicate dal motore di dati, tra queste: intento, riservatezza, convalida e integrità. Per renderlo possibile, il motore database convergente di Oracle, Database 23ai, supporta tutti i tipi di dati e i carichi di lavoro senza sacrificare la coerenza, le prestazioni e la disponibilità di dati trasparenti richiesti dalle aziende.

Non solo: gli sviluppatori ora possono anche trarre vantaggio dalle funzionalità di Oracle Database 23ai con Oracle Autonomous Database su 23ai, disponibili in Oracle Cloud Infrastructure (OCI) e Oracle Database@Azure. Autonomous Database semplifica e accelera ulteriormente GenDev con nuove funzioni chiave quali, tra le altre, Oracle Autonomous Database Select AI con RAG; un supporto più ampio per gli LLM, con l'integrazione da Autonomous Database a Google Gemini, Anthropic Claude e Hugging Face, in modo che oggi Autonomous Database si integra con 35 diversi LLM in sette provider per offrire un'ampia scelta nella creazione di applicazioni GenDev; e infine il supporto GPU Autonomous Database, che consente di accedere alle GPU Nvidia per accelerare le prestazioni di determinate operazioni sui dati basate sull'intelligenza artificiale senza doversi preoccupare del provisioning o della gestione dei server GPU.

L’AI in azione anche nelle Fusion App

Infine, l’AI pervade sempre più anche Oracle Fusion Cloud Applications Suite, con più di 50 nuovi agenti AI basati su ruoli che aiuteranno a eseguire con successo attività frequenti e ripetitive e permetteranno a dipendenti e manager di dedicare il loro tempo a iniziative e compiti più strategici. Basati sulle più recenti e innovative tecnologie di AI generativa, i nuovi agenti aiuteranno a lavorare in modo più efficiente, con un’automazione completa dei processi aziendali e con insight, contenuti e raccomandazioni personalizzate, fornite nel contesto di specifici processi business e pensate per supportare l’attività di specifici ruoli professionali. I nuovi agenti AI permettono di immaginare un nuovo modo di lavorare e aiutano a raggiungere nuovi livelli di produttività in ambito finance, supply chain, risorse umane, vendite, marketing e servizi.

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