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Red Hat: l’AI guida la strategia cloud delle aziende, ma occhio alle competenze

Un’indagine mostra che per quasi tutti i responsabili IT italiani gli investimenti nel cloud sono una priorità, con ’AI percepita come un driver principale ma anche un’area di necessario miglioramento

Tecnologie

Una ricerca condotta per Red Hat rivela i fattori trainanti delle strategie cloud per i prossimi 18 mesi: prepararsi all'adozione dell'intelligenza artificiale è indicata come una priorità dall'88% degli intervistati italiani, un dato solo leggermente inferiore rispetto all'evoluzione della strategia cloud in linea con gli obiettivi aziendali (90%) e la realizzazione di un cloud management centralizzato (89%).

Il 100% dei responsabili IT italiani intervistati vede vantaggi nell’adozione di soluzioni open source aziendali per l’intelligenza artificiale, compresa l’AI predittiva e generativa. Secondo gli intervistati, il principale vantaggio di un’AI open source aziendale è il suo contributo ad accelerare l’innovazione (57%), seguita dall’efficienza dei costi (51%).

La ricerca, condotta da Censuswide per Red Hat a fine agosto scorso, ha coinvolto 609 responsabili IT di grandi aziende (con oltre 500 dipendenti) in sei Paesi dell'area Emea: Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Italia ed Emirati Arabi Uniti, per esplorare le priorità e le sfide del cloud in un panorama di crescente complessità e le opportunità e gli ostacoli nell’esecuzione delle strategie di AI.

Tra i principali risultati per l’Italia, da notare in primo luogo che quasi tutti i responsabili IT intervistati nel nostro Paese (93%) considerano gli investimenti nelle tecnologie cloud una priorità per il 2025. Il 28% prevede una forte attenzione all'innovazione e alle nuove tecnologie, mentre il 53% prevede una crescita equilibrata tra nuove tecnologie e miglioramenti dei sistemi esistenti. Di questo sottoinsieme di intervistati, oltre la metà (54%) prevede di aumentare gli investimenti del 21-50%.

Non solo: una delle principali mancanze di competenze, selezionata dall’80% dei responsabili IT italiani intervistati, riguarda proprio l’intelligenza artificiale nel complesso, incluse quindi data science, sviluppo di Large Language Model (LLM) e AI generativa. Tuttavia, contrariamente alla tendenza generale evidenziata dall’indagine, la lacuna principale in Italia rimane la sicurezza informatica (82%), ben al di sopra della percezione complessiva del resto degli intervistati (65%). Il pensiero strategico e la capacità di affrontare le problematiche aziendali si collocano al terzo posto (77%).

Inoltre, alla domanda sui vantaggi dell’adozione di soluzioni open source aziendali per l’AI, compresa l’AI predittiva e generativa, oltre la metà dei responsabili IT italiani intervistati (57%) ha citato l’accelerazione dell’innovazione, insieme all’efficienza dei costi (51%) e alla fiducia e trasparenza (43%).

Infine, nel determinare la loro fiducia in un modello aziendale di AI generativa, i responsabili IT italiani ritengono che avere modelli trasparenti, modificabili e con fonti spiegabili sia il fattore più importante (94%).

"La tecnologia cloud continua a generare vantaggi significativi in termini di scalabilità, efficienza dei costi e time-to-market più rapido. Tuttavia, questa adozione può anche portare a una maggiore complessità e molte organizzazioni si trovano rallentate da silos interni, come dimostrato da questa ultima indagine. Con la crescente importanza dell’AI nelle strategie cloud, vediamo che sia i responsabili IT che i CTO si preoccupano della trasparenza quando si tratta di modelli di AI: crediamo che un approccio open source possa portare la trasparenza, la modificabilità e la spiegabilità necessarie per un’AI generativa enterprise-ready", commenta Hans Roth, Senior Vice President & General Manager Emea di Red Hat.

"Vediamo un forte desiderio da parte delle aziende italiane di innovare con le tecnologie cloud per rimanere competitive, pur dovendo rispondere alle pressioni sui costi e efficienza. L’AI ha il potenziale per contribuire a rispondere a queste esigenze di business e crediamo che un futuro incentrato sull’AI richieda maggiore scelta, flessibilità e indipendenza tra i cloud. Questo a sua volta richiede un elevato livello di collaborazione ‘by design’, in modo che le organizzazioni possano lavorare con strumenti, fornitori e cloud diversi per prepararsi a qualsiasi evenienza. Il principale vantaggio di un approccio open source all’AI è che le organizzazioni non devono mettersi in gioco da sole per un’innovazione rapida: possono affrontare l’imprevedibilità insieme a 70 milioni di contributori, con la fiducia di sapere che la loro innovazione avrà il supporto di livello enterprise offerto da Red Hat", conclude Rodolfo Falcone, Country Manager Italia di Red Hat.

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