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Commvault: per il cloud first è l'ora del 'business continuo'

Dalla business continuity al ‘continuous business’: all’evento Shift di Londra riflettori puntati anche sulla nuova soluzione Cloud Rewind, nata dall’acquisizione di Appranix

Tecnologie Cloud

Londra - “Oggi più del 70% della spesa IT delle aziende è nei workload basati sul cloud o sulle piattaforme SaaS, tanto che si può quasi dire che oggi praticamente tutto viene messo nel cloud. Nonostante questa netta evoluzione verso il cloud first, il settore non ha ancora ripensato a una resilienza specifica per questo nuovo scenario, perché in larga parte si guarda tuttora a processi ormai datati o si perpetuano soluzioni e misure che non migliorano la postura a livello di rischio o di disaster recovery. È per questo che oggi presentiamo un approccio completamente nuovo alla resilienza, con uno shift, un passaggio, dalla business continuity al business continuo, al continuous business”. Dice proprio così, Sanjay Mirchandani, Presidente e Ceo di Commvault, nel suo keynote all’evento Shift, tenutosi a Londra a inizio ottobre per fare il pounto con clienti e partner sulle più recenti innovazioni dell'azienda.


Tra cloud first e multicloud

Fugato ogni dubbio che il continuous business possa essere un lapsus per business continuity, Mirchandani prosegue spiegando di cosa si tratta in concreto: “in Commvault abbiamo fatto i compiti a casa, continuando a innovare per proporre un mondo dove il business continuo è il centro e dove la resilienza è implicita. In altre parole, si tratta di ripensare la resilienza per un mondo di tipo cloud first, introducendo nuovi modi di sfruttare ciò che è disponibile oggi. Ma oggi parlare di cloud significa anche parlare sempre più di multicloud, paradigma indispensabile per avere flessibilità, affidabilità e portabilità, senza dimenticare la ridondanza, anche ai fini di regolamentazioni di tipo globale come il DORA. Per il multicloud, la piattaforma di resilienza dovrebbe avere la security incorporata in modo da supportare tutte le applicazioni, ed è per questo che la nostra nuova offerta non solo supporta la maggior parte dei cloud e dei carichi di lavoro, ma si estende anche ad Amazon web services e Google Cloud in modo da combinare la nostra capacità di recovery e di livello enterprise con la semplicità del SaaS”.


Riavvolgere il nastro del cloud con Cloud Rewind

È così che il CEO di Commvault introduce la nuova soluzione Cloud Rewind offerta sulla piattaforma Commvault Cloud, che integra le funzionalità di ripristino e ricostruzione delle applicazioni cloud-native distribuite derivanti dall’acquisizione di Appranix. Progettata per ripristinare rapidamente l’intero ambiente di applicazioni e dati cloud di un’azienda, comprese tutte le configurazioni necessarie dell’infrastruttura cloud, in modo altamente automatizzato, Cloud Rewind offre un approccio davvero unico che trasforma e semplifica i recovery cloud.

Combinando il ripristino dei dati, che in genere costituisce l'unico obiettivo degli strumenti tradizionali di data protection, con l’automazione della ricostruzione delle applicazioni e dell’infrastruttura cloud-native, Cloud Rewind aiuta i clienti a tornare operativi in pochi minuti dopo un’interruzione del cloud o un attacco ransomware, come una macchina del tempo in cloud, in modo da poter tornare indietro all’ultima copia pulita dei propri dati, ripristinarli e automatizzare il processo di ricostruzione delle applicazioni cloud.

In questo modo, le aziende possono tornare alla normalità in pochi minuti anziché in ore, giorni, settimane o mesi: oggi, quando le aziende subiscono un attacco, il restore dei dati rappresenta solo metà della sfida; l’attività più impegnativa è quella di ripristinare le applicazioni cloud distribuite, utilizzate per eseguire e alimentare i dati.

Un cruscotto resiliente

A complemento della nuova offerta, c'è anche la nuova Cyber Resilience Dashboard che fornisce valutazioni continue della preparazione al ransomware per consentire alle aziende di comprendere facilmente le lacune nei loro piani di resilienza. Offre inoltre informazioni utili per migliorarla, insieme alla prontezza di ripristino, e fornisce una visione dell’intero patrimonio di dati, valutando componenti quali la frequenza e il successo dei test e la disponibilità di copie immutabili air-gapped dei dati critici. Sfruttando queste informazioni, le aziende ricevono un punteggio che rispecchia la loro preparazione al ripristino e consigli per migliorarla.

Cloud Rewind supporta tutte le principali piattaforme cloud pubbliche e private, tra cui Amazon Web Services, Google Cloud Platform e Microsoft Azure, per dare ai clienti massima possibilità di scelta.


Novità per AWS…

Sempre in tema di piattaforma cloud, l’evento di Londra ha costituito l’occasione per annunciare anche l’estensione delle soluzioni verso AWS e Google Cloud. Per quanto riguarda AWS, oltre a Cloud Rewind è stata annunciata anche l’offerta Cyber resilience per Amazon S3: nata grazie alla recente acquisizione di Clumio, nei prossimi mesi Commvault proporrà una nuova tecnologia per i clienti di Amazon Simple Storage Service (Amazon S3). In caso di attacco, si potrà tornare rapidamente a una copia pulita dei dati non compromessa da malware.

Non solo: è prevista anche Air Gap Protect, per fornire ai clienti AWS, sotto forma di servizio, copie immutabili e isolate dei dati in un tenant Commvault. Questa offerta affianca le attuali funzionalità di Commvault per il backup e la protezione nei tenant di proprietà dei clienti e mette a disposizione dei clienti AWS un ulteriore modo per garantire la sicurezza e la resilienza dei propri dati.

Infine, Commvault estende ad AWS la potenza di Cleanroom Recovery: questa tecnologia consentirà alle aziende attaccate di eseguire automaticamente il provisioning dell’infrastruttura di ripristino, abilitando il recovery in una posizione isolata in AWS, recuperando rapidamente i workload di produzione. Cleanroom Recovery permette anche ai team IT e di sicurezza di testare in modo frequente e completo i propri piani di cyber recovery affinché, in caso di attacco, possano rapidamente ripristinare gli ambienti.

…e GCP

Per quanto invece riguarda Google Cloud, oltre a Cloud Rewind per GCP, all’evento Shift è stato annunciato il lancio di Commvault Cloud Backup & Recovery per Google Workspace. La nuova soluzione, la cui disponibilità è prevista entro la fine di quest’anno, offrirà una protezione completa end-to-end di livello enterprise per Gmail, Google Drive e Shared Drives, aiutando a salvaguardare i dati, mantenendoli conformi e ripristinabili, tutto questo con la semplicità del SaaS. Commvault offre protezione integrata di Google Cloud Storage per Google Workspace e la più ampia protezione dei workload SaaS, ibridi e cloud nativi.


La cyber readiness con Pure Storage

Infine, durante Shift Commvault ha annunciato anche la disponibilità di una soluzione di cyber readiness con Pure Storage, che avrà un ruolo chiave nell’aiutare le aziende a mantenere la conformità con le varie disposizioni in costante evoluzione, come per esempio il Digital Operational Resilience Act (DORA) dell’Unione Europea che entrerà in vigore a gennaio 2025.

Introducendo come noto un framework completo volto a garantire che le istituzioni finanziarie, in particolare le banche globali, siano non solo preparate ad affrontare eventi non pianificati, ma anche in grado di ripristinare in modo rapido ed efficace, DORA richiede report sulle pratiche di cyber resilience in diverse aree, tra cui, ma non solo, gestione del rischio e test di resilienza operativa. Il software per la resilienza e la protezione dei dati di Commvault e la piattaforma Pure Storage aiutano a rispettare queste normative con una soluzione integrata che permette di garantire conformità e di mantenere i dati dei clienti al sicuro di fronte ad attacchi cybercriminali e crescenti minacce ransomware.

Per soddisfare i requisiti legati ai test di resilienza operativa di DORA, Commvault e Pure Storage offrono la possibilità di testare continuamente il ripristino informatico in ambienti sicuri e isolati, affinché le aziende possano migliorare i processi di ripristino e la preparazione in caso di violazioni o interruzioni. Sia che i test vengano condotti on-demand in tenant isolati dal cloud tramite la soluzione Cleanroom Recovery di Commvault, o all’interno di ambienti di ripristino isolati con l’offerta Commvault e la piattaforma Pure Storage, le aziende possono facilmente e rapidamente ripristinare senza attriti le informazioni pulite in ambienti isolati con la flessibilità necessaria per soddisfare i requisiti operativi e di sovranità dei dati.

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