A fine 2023 il debito pubblico invece era pari a 2.868.411 milioni di euro (134,8% del Pil).
L’Istat ha pubblicato i principali dati della Notifica sull’indebitamento netto e sul debito delle Amministrazioni Pubbliche (AP), riferiti al periodo 2020-2023, trasmessi alla Commissione Europea in applicazione del Protocollo sulla Procedura per i Disavanzi Eccessivi (PDE) annesso al Trattato di Maastricht. In base al PDE, i Paesi europei devono comunicare due volte all’anno (entro il 31 marzo e il 30 settembre) i livelli dell’indebitamento netto, del debito pubblico e di altre grandezze di finanza pubblica relative ai quattro anni precedenti, nonché le previsioni ufficiali degli stessi per l’anno in corso.
Nel 2023 l’indebitamento netto delle AP (-152.735 milioni di euro) è stato pari al -7,2% del Pil, in diminuzione di 8,8 miliardi rispetto al 2022 (-161.575 milioni di euro, corrispondente al -8,1% del Pil). Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato negativo e pari al -3,5% del Pil, con un miglioramento di circa 0,5 punti percentuali rispetto al 2022. La spesa per interessi che, secondo le attuali regole di contabilizzazione, non comprende l’impatto delle operazioni di swap, è stata pari al 3,7% del Pil, mostrando una decrescita di -0,4 punti percentuali rispetto al 2022.
I dati del debito delle AP per gli anni 2020-2023 sono quelli pubblicati dalla Banca d’Italia e sono anch’essi coerenti con il SEC 2010. A fine 2023 il debito pubblico, misurato al lordo delle passività connesse con gli interventi di sostegno finanziario in favore di Stati Membri della UEM, era pari a 2.868.411 milioni di euro (134,8% del Pil). Rispetto al 2022 il rapporto tra il debito delle AP e il Pil è diminuito di 3,5 punti percentuali.