Puntuale come ogni anno, a metà ottobre a Milano è di scena SAP Now, la densa giornata che riunisce partner, clienti e prospect del colosso, per fare il punto sulle novità e soprattutto sulle esperienze delle aziende che ne utilizzano le soluzioni, nelle quali l’AI entra sempre più prepotentemente. Come hanno potuto rendersi conto i circa 1.700 partecipanti all’evento, che hanno assistito a più di 100 presentazioni da parte dei clienti, coadiuvati dagli oltre 50 partner SAP.

Toccare con mano

“Quest’anno SAP Now intende porsi come occasione per far toccare con mano l’AI, a cominciare dalla Business AI House, dove abbiamo predisposto gli showcase delle nostre soluzioni già disponibili, perché è il momento non più di parlare di tecnologie o di prototipi, ma di mettere a punto i vantaggi che l’AI è in grado di apportare concretamente, anche per rispondere alla domanda più ricorrente che ci viene posta negli incontri con i nostri clienti: ‘in che modo posso mettere a frutto l’AI per ottenere valore concreto per la mia azienda?’, ha esordito Carla Masperi, Amministratore delegato di SAP Italia.

Carla Masperi, AD di SAP Italia

Passando a illustrare i principali dati emersi da una recente ricerca condotta da SAP Insights su un panel di 12mila aziende in tutto il mondo, 330 delle quali in Italia, Carla Masperi spiega che “la prima domanda che abbiamo posto alle aziende italiane è di scenario, ovvero su quali strategie si stanno concentrando per affrontare l'incertezza economica”, evidenziando che “il 36% ha detto di investire in nuove tecnologie, il 34% innovare il modello di business e il 33% diversificare il proprio business. Ma se si va a guardare da vicino, anche innovare il modello di business è un tema legato alla tecnologia, così come lo è il diversificare il proprio business: in sostanza, la tecnologia è sempre il tool abilitante per stare meglio sul mercato”.

Ma quali sono le tre tecnologie che sono state indicate ad alta priorità di investimento? Al 61% la cybersecurity, al 60% la sostenibilità e al 58% l’AI: praticamente un ex-aequo, che vede l’intelligenza artificiale generativa sempre più gettonata dalle aziende italiane, anche in considerazione del fatto che l’AI sale al 91% se si comprendono anche le aziende che gli assegnano una priorità moderata. Quanto alle aree su cui viene già impiegata in maniera elevata l’AI, vi sono lo sviluppo di contenuti marketing e vendita (43%), “magari con analisi predittiva, previsioni della domanda, analisi del comportamento del consumatore, allo scopo di offrire prodotti e servizi sempre più mirati”, ha esemplificato Carla Masperi, il rilevamento di frodi (43%), “con analisi delle anomalie”, e infine l’interazione con clienti e fornitori (42%).

AI per il business

Insomma, anche le aziende italiane sono alla ricerca di “un’AI sempre orientata al business, come quella che in SAP abbiamo sempre proposto fin dall’inizio”, ha fatto notare Carla Masperi, richiamando gli aspetti che contraddistinguono la SAP Business AI, che è “rilevante, affidabile e responsabile”, e soffermandosi in particolare sul concetto di “rilevanza”: “la nostra AI nasce addestrata a parlare con i processi di business, grazie anche alla nostra posizione sul mercato che nasce da più di 50 anni di esperienza nei progetti aziendali, e anche dal fatto che già sei anni fa abbiamo cominciato a parlare di Intelligent Enterprise, e oggi 27mila nostri clienti utilizzano le nostre soluzioni di AI, mentre qualche migliaio utilizza l'AI generativa, grazie anche a Joule, che abbiamo introdotto poco più di un anno fa”.

Joule, il copilot AI di casa SAP, è destinato a essere sempre più presente in tutte le soluzioni, ponendosi come “la base della nuova user experience SAP, e in futuro permetterà di operare in linguaggio naturale per attivare normali operazioni in azienda come per esempio la contabilità clienti o l’accettazione di merci in magazzino”, ha raccontato Carla Masperi, spiegando che “l’intenzione è che l'80% delle transazioni più rilevanti negli applicativi SAP vengano abilitate da Joule, rendendolo un motore potentissimo di produttività individuale. Ma non solo: abbiamo più di 100 casi di AI generativa già disponibili: avevamo dichiarato che entro fine 2024 avremmo rilasciato 100 casi, ma siamo a ottobre e già siamo avanti nella tabella di marcia, e questa è l’ennesima dimostrazione di come l’AI aiuti ad accelerare tutto”.

L’ora degli Agenti

Non a caso, vanno in questa direzione anche gli AI Agent presentati al SAP TechEd di inizio ottobre, con due casi d’uso che ne hanno illustrato il potere trasformativo: un primo caso è quello riguardante la gestione delle controversie che impiega agenti AI autonomi per analizzare e risolvere gli scenari di risoluzione delle controversie, tra cui fatture errate e mancanti, crediti non applicati e pagamenti negati o duplicati. L’altro caso d’uso visto al TechEd è invece quello della contabilità finanziaria, che impiega agenti AI autonomi per snellire i processi finanziari chiave automatizzando i pagamenti delle fatture, l’elaborazione delle fatture e gli aggiornamenti contabili, risolvendo al contempo rapidamente incongruenze o errori.

Philipp Herzig, Chief AI Officer di SAP

Sul tema degli agenti AI si è poi soffermato in particolare Philipp Herzig, Chief AI Officer di SAP, che ha evidenziato come quelli di SAP siano differenti da altri agenti di intelligenza artificiale presenti sul mercato, che faticano a connettersi tra le varie applicazioni: operando in contesti ristretti, non trasformano radicalmente i processi aziendali, anche se migliorano la produttività personale. Con agenti collaborativi che influenzano interi flussi di lavoro e forniscono nuovo valore di business, Joule è invece in prima linea nella prossima evoluzione della trasformazione aziendale guidata dall’intelligenza artificiale, visto che gli agenti AI di Joule si evolveranno ulteriormente con l’aiuto di SAP Knowledge Graph, una soluzione che sbloccherà il pieno valore dei dati collegandoli con il ricco contesto aziendale acquisito nelle applicazioni SAP.