L’HighESt Lab di Torino conferma la bontà di un modello di cooperazione per lo sviluppo dell’AI che ha radici antiche.
L’evoluzione razionale della tecnologia passa per un modello ben consolidato di collaborazione tra pubblico e privato. È stata l’intuizione di Vannevar Bush all’alba della Seconda Guerra Mondiale, ripresa poi da J.C. Licklider, uno dei padri di Internet, con i risultati che abbiamo tutti sotto gli occhi.
Nel caso dell’Intelligenza Artificiale, il modello di Bush sembra essere ancor più applicabile. Incentivare la collaborazione tra Istituzioni, Accademie e Aziende può rappresentare il modo migliore per lo sviluppo di soluzioni basate sull’AI che siano realmente al servizio di cittadini e aziende.
L’HighESt Lab presentato a Torino è una delle iniziative che, seguendo il paradigma di cui sopra, può compiere la missione. Si tratta di un laboratorio di Big Data e Intelligenza Artificiale già attivato da qualche mese presso il Dipartimento di Economia e Statistica Cognetti de Martiis dell’Università di Torino, in partnership con Oracle, Technology Reply e TIM Enterprise.
Presentato sotto la benedizione di Anna Maria Bernini, Ministro dell'Università e della Ricerca, il laboratorio è guidato da Paola Pisano, ora professore di Economia dell’Innovazione dell’Università di Torino ma già Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale del Governo Conte II.
L’obiettivo è di lavorare congiuntamente su progetti di ricerca accademica e applicata: “la combinazione di competenze tecnologiche dei partner, insieme a quelle dei ricercatori del Dipartimento di Economia e Statistica, rappresenta un approccio imprescindibile – si è dichiarato durante l’evento -. In questo contesto è cruciale abbinare alla ricerca la rapida traduzione in applicazioni uniche e concrete”.
Applicazioni, dunque sviluppo di codice. Per questo che il Lab si avvarrà anche della collaborazione con le risorse della divisione Sistemi Informativi dell’Università di Torino, che integra l’attività di ricerca con quella di sviluppo di soluzioni sostenibili su larga scala.
Durante la presentazione del Lab, il Ministro Bernini ha sottolineato l’importanza strategica, e di conseguenza il patrocinio, di iniziative di questo tipo nell’accreditare l’Italia in Europa - e il Vecchio Continente nel mondo - nell’ambito dell’innovazione tecnologica. Si tratta di un passo doveroso in tempi di sovranità dei dati e di necessità di indipendenza tecnologica.
Infatti, la direzione intrapresa dagli Stati Uniti di riportare in casa la produzione tecnologica, insieme allo spettro di dazi sempre più stringenti, richiede a cascata che anche ’UE si attrezzi per mantenere in casa il controllo dell’innovazione e, allo stesso tempo, accompagnarne lo sviluppo attraverso una governance che, soprattutto nel caso dell’AI, risulta più che mai necessaria.
“HighESt Lab nasce come risposta a questa necessità, fare network – ha dichiarato il Ministro -. Il "team integrato" in cui risorse dell'Università, della Ricerca, e delle aziende main partner lavorano insieme, aperto alla partecipazione di studentesse e studenti, è un "format" che, come Ministero, intendiamo agevolare”.
A Torino abbiamo visto le demo di assistenti e agenti intelligenti per il supporto alla realizzazione della produzione scientifica, per il potenziamento delle competenze di studenti e studentesse, l’individuazione dei percorsi professionali più adeguati e attuali, ma anche l’applicazione dell’AI a professioni specializzate come il restauro. Interessante, per esempio, l’assistente intelligente per l’individuazione dei fondi per la ricerca, capace in poco tempo di segnalare quelli attivi e di supportare i responsabili nella costruzione della candidatura.
Oracle, Technology Reply e TIM Enterprise forniscono a HighESt Lab l’infrastruttura hardware e software necessaria per lo sviluppo dei progetti, oltre al necessario supporto in competenze. Attualmente, il laboratorio sta sviluppando progetti in diversi settori, tra cui la didattica, la ricerca scientifica e la gestione del patrimonio culturale, il tutto monitorabile dal sito dedicato.
A queste realtà private si aggiunge HTX, startup innovativa italiana fondata nel gennaio 2024 a Trieste, specializzata nella programmazione e nello sviluppo di prodotti tecnologici avanzati che sfruttano l'AI. Mentre, a ben vedere, in termini di componentistica hardware proiettata verso l’AI, il nord Italia sembra ben carrozzato. I nomi sono Silicon Box e Aixtron, ma anche Memc, Vishay e Spea.
Silicon Box da Singapore ha annunciato un investimento di 3,5 miliardi di dollari in una nuova fabbrica di packaging avanzato (per i microprocessori) a Novara, mentre la tedesca Aixtron, anch’essa specialista in semiconduttori si installa a Orbassano con un investimento di circa 100 milioni di euro. Ancora, Memc, uno dei primi tre fabbricanti di wafer di silicio a livello mondiale che esporta l’80% della sua produzione, ha sede a Novara. Infine, abbiamo già Vishay a Borgaro, che crea componenti elettronici che si applicano soprattutto nel settore dell’automotive e Spea di Volpiano, una delle tre aziende al mondo che produce macchinari di collaudo per i semiconduttori.