▾ G11 Media: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...

Il ruolo del progetto Stargate nel futuro dell’AI

OpenAI riesce a far partire un progetto che di fatto creerà la sua infrastruttura per l’AI, con abbastanza fondi e partner tecnologici da renderla un player indipendente

Tecnologie AI

Tra le prime mosse dell’Amministrazione Trump che risultano rilevanti in campo tecnologico c’è certamente il supporto al progetto Stargate, formalmente un progetto privato che fa capo principalmente a OpenAI e ad Oracle per la parte più tecnica e a SoftBank e MGX per la parte più finanziaria. Si tratta, in estrema sintesi, di un piano da 500 miliardi di dollari per costruire, su suolo americano, un insieme di data center che facciano da base per nuovi e – si suppone – particolarmente avanzati sviluppi in campo Intelligenza Artificiale.

Se questa è la sostanza – e al netto delle solite dichiarazioni di rito sul futuro radioso dell’AI e sulla supremazia tecnologica degli USA – è più interessante cercare di capire come lo sviluppo di Stargate possa influire sulle dinamiche a breve termine del mercato AI. Il quale viene spesso associato strettamente a OpenAI ma vede in gioco un numero di aziende decisamente superiore, sia per la parte software (modelli compresi) sia per lo sviluppo dell’hardware che la supporta.

È da tempo che OpenAI punta allo sviluppo di qualcosa di simile a Stargate. Sam Altman ha fatto tour mondiali alla ricerca di nuovi fondi per costruire una base infrastrutturale per lo sviluppo delle sue tecnologie, una base necessaria tanto per le necessità computazionali della nuova AI quanto, più pragmaticamente, per allentare il legame tra OpenAI e Microsoft. OpenAI usa i servizi di Azure per le sue attività, ed è noto che Microsoft ha investito (molto) in OpenAi sia direttamente sia indirettamente, permettendole di usare Azure con forti sconti.

Per molti versi l’alleanza OpenAI-Microsoft fa bene ad entrambe: la prima sfrutta uno dei cloud più importanti, la seconda ha accesso diretto a tecnologie evolute che altrimenti non avrebbe. Ma è anche una alleanza costosa, perché chiunque sviluppa o vende AI oggi lo fa in perdita, con la sola importante eccezione di Nvidia, che invece macina profitti su profitti perché vende quello di cui tutti hanno bisogno: le GPU e in generale l’hardware per l’AI. Casomai Microsoft decidesse di diventare meno generosa, perché le critiche degli azionisti sono sempre dietro l’angolo, per OpenAI sarebbe un problema. Ed ecco la necessità di sviluppare una propria infrastruttura, oggi nella forma di Stargate.

OpenAI ha però bisogno di tempo per diventare indipendente da Azure o da qualsiasi altro hyperscaler, quindi è logico che Microsoft – che comunque ha investito in OpenAI direttamente, quindi un suo posto al tavolo lo avrà sempre – sia coinvolta comunque in Stargate come partner tecnologico. E OpenAI spiega anche che “continuerà ad aumentare il suo uso di Azure” nello sviluppo di nuovi modeli di AI e quindi di nuovi prodotti e servizi. Una frase che sembra un po’ “politica” e comunque non troppo vera in prospettiva.

Le strategie degli altri

Il progetto Stargate è una mossa interessante anche per Oracle. L’azienda di Larry Ellison viene sempre un po’ snobbata perché appare sin troppo conservativa rispetto alla dinamicità dei principali hyperscaler. Ma è un errore: Oracle ha diverse tecnologie interessanti anche lato AI e un suo cloud ben solido. E soprattutto è molto bene “inserita” in tutto il mondo della PA statunitense, cosa che le permette di avere un ruolo – o quantomeno di cercare di averlo – nelle iniziative più strategiche.

Sarò anche interessante vedere quanto lo sviluppo di Stargate – non tanto delle infrastrutture in sé quanto in generale delle tecnologie associate alla nuova AI – impatterà sullo sviluppo dei prodotti hardware che servono per l’addestramento e l’utilizzo dei modelli di Intelligenza Artificiale. In questo campo adesso comanda nettamente Nvidia, motivo per cui è solo logico che sia uno dei partner tecnologici di riferimento di Stargate. Non fai data center per l’AI senza GPU Nvidia, punto.

Ma Nvidia sa benissimo che i grandi utenti non vorranno spendere all’infinito decine di migliaia di dollari per ogni sua GPU. Motivo per cui quasi tutti stanno sviluppando i propri processori e acceleratori per l’AI. C’è chi è già avanti (AWS, Google) e chi è più indietro (Microsoft, Meta), ma la strada è quella. Meglio quindi entrare nel progetto Stargate da subito, per seguirne gli sviluppi e soprattutto perché di quella torta da 500 miliardi di dollari una buona fetta sarà assegnata, di sicuro a breve termine, alle GPU Nvidia.

Ovviamente anche OpenAI vuole progettarsi i suoi chip per l’AI. E Softbank porta in dote al progetto Stargate non solo i suoi fondi ma anche il suo controllo di ARM. I processori ARM si sono già dimostrati particolarmente adatti alle applicazioni di AI, anche meglio delle tradizionali controparti x86, ed è quindi assai probabile che OpenAI punti sulle tecnologie ARM per lo sviluppo di chip ottimizzati per le proprie tecnologie. Nel frattempo, nessuno smuove Nvidia e tutto il suo stack per l'AI.

Sullo sfondo resta il ruolo di MGX, private equity che fa capo agli Emirati Arabi Uniti. Il suo impegno finanziario non è stato quantificato ma sarà probabilmente molto significativo: gli Emirati non mancano di denaro e sono interessati a diversificare i loro investimenti. Tra l’altro tutti i veicoli di investimento di Abu Dhabi alla fine fanno capo alla famiglia reale, quindi MGX è di fatto – ma non formalmente – collegata ad altre entità che già hanno investito in aziende che lavorano sull’AI o sul design e sulla produzione di microelettronica. In fondo, che la presunta superiorità tecnologica americana dipenda da fondi per niente USA non è certo una novità.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di ImpresaCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.
Abbonati alla rivista ImpresaCity Magazine e ricevi la tua copia.

Notizie correlate

Speciali Tutti gli speciali

Reportage

L'observability a supporto dell'innovazione digitale

Reportage

Red Hat Summit Connect 2024

Reportage

WPC 2024

Speciale

Speciale Data Center

Speciale

Speciale Hybrid Working

Calendario Tutto

Magazine Tutti i numeri

ImpresaCity Magazine


Leggi il Magazine

Iscriviti alla nostra newsletter

Soluzioni B2B per il Mercato delle Imprese e per la Pubblica Amministrazione

Iscriviti alla newsletter