Nuove frontiere per l’edge computing: con l’implementazione di Red Hat Device Edge sulla stazione spaziale, Axiom Space costruirà data center in orbita
L’annuncio viene direttamente dal Mobile World Congress della scorsa settimana: dalla collaborazione tra Red Hat e il fornitore di infrastrutture spaziali Axiom Space arriverà il primo data center nello spazio. Verrà infatti sviluppato AxDCU-1, Axiom Data Center Unit, il primo prototipo di data center orbitante il cui lancio verso la Stazione Spaziale Internazionale è previsto per questa primavera. Alimentata da Red Hat Device Edge, questa prima infrastruttura sarà dedicata a eseguire vari test sulla stazione spaziale volti a dimostrare le potenzialità degli Orbital Data Center, ODC.
Il prototipo AxDCU-1 testerà applicazioni di cloud computing, intelligenza artificiale e machine learning, fusione di dati e cybersecurity spaziale, in linea con il continuo impegno di Axiom Space per lo sviluppo di infrastrutture spaziali di nuova generazione.
Red Hat Device Edge combina Red Hat Enterprise Linux e Red Hat Ansible Automation Platform con una distribuzione supportata ed enterprise-ready di MicroShift, progetto open source guidato da Red Hat che consiste in una distribuzione Kubernetes più leggera, derivata dalle capacità edge di Red Hat OpenShift. Red Hat Device Edge consentirà ad Axiom Space di ospitare applicazioni cloud ibride e carichi di lavoro cloud-native direttamente in orbita.
Gli Orbital Data Center di Axiom Space sono progettati per offrire vantaggi tangibili alle applicazioni terrestri e ridurre i ritardi derivati dall’elaborazione e dall’analisi dei dati in orbita. Utilizzando infrastrutture di archiviazione cloud e di processing edge che non dipendono dai data center terrestri, gli ODC di Axiom Space permetteranno di elaborare i dati direttamente alla fonte (che siano veicoli spaziali o satelliti), riducendo la dipendenza da connessioni di rete costose, lente, intermittenti o vulnerabili e creando processi decisionali più rapidi e sicuri nello spazio.
L’obiettivo è fornire ad Axiom Space e ai suoi partner capacità di elaborazione in tempo reale, migliorando l’affidabilità e la sicurezza informatica nello spazio e aprendo nuovi scenari di applicazione. Per esempio, gli ODC possono essere utilizzati per supportare i satelliti di osservazione terrestre fornendo loro storage ed elaborazione dati a bassa latenza direttamente nello spazio; abilitare l’addestramento di modelli di AI/ML direttamente in orbita; condurre autenticazioni multifattore e azioni di rilevamento/risposta alle intrusioni informatiche; per l’autonomia supervisionata; l’analisi in situ del meteo spaziale; e per fornire backup e disaster recovery alle infrastrutture critiche terrestri oltre i confini planetari.
“L’elaborazione di dati nello spazio è la prossima frontiera, e l’edge computing è una componente cruciale. Grazie a Red Hat Device Edge e alla collaborazione con Axiom Space, i partner di missione sulla Terra avranno tutti gli strumenti necessari per prendere decisioni in tempo reale nello spazio con la garanzia di maggiore affidabilità e coerenza dei processi”, commenta Tony James, Chief Architect, Science and Space di Red Hat.
"L'integrazione di soluzioni cloud di livello terrestre negli ODC consentirà agli utenti di trasferire e potenziare i propri carichi di lavoro terrestri in orbita, sfruttando la minore latenza e la maggiore sicurezza intrinseca degli ODC”, conclude Jason Aspiotis, Global Director of In-Space Data and Security di Axiom Space.
Immagine creata con Dall E di ChatGPT