Il tempo del software-defined storage (Sds) parre ormai maturo, se anche Emc, leader mondiale del comparto, intende cavalcarlo. La dimostrazione arriva da EmcWorld di Las Vegas, teatro della prima esibizione pubblica del progetto Liberty, applicato alla gamma proprietaria Vnx. In generale, lo storage si sta sempre più centrando sul software per offrire maggiore flessibilità alle imprese che desiderano adottare piattaforme hardware standardizzate, soprattutto nei data center orientati al cloud. Lo strato software del progetto Liberty può funzionare su hardware di base, in cloud o su un sito remoto, offrendo così diverse opzioni ai clienti. Un primo utilizzo indicato consentire di far girare diverse istanze virtualizzate del software Vnx su una piattaforma distinta, soprattutto per attività di test e sviluppo. Il gigante dello storage si sta spostando sempre più sul fronte software per fronteggiare una tendenza comunque emergente, contrastare il posizionamento di competitor storici (NetApp, per esempio) e la crescita di realtà più specializzate (Datacore o Ctera Networks su tutte), ma anche per le difficoltà di mantenere diverse linee di offerta hardware. Uno strato Vnx virtualizzato può fornire alle imprese un mezzo per riprodurre una gamma Vnx fisica su una piattaforma virtuale in cloud pubblico. Resta il limite di una proposta per ora ancorata alla gamma proprietaria. Emc ha anche aggiornato l’offerta di modelli, con il Vnxe 3200, progettato soprattutto per medie imprese e filiali di grandi gruppi. Il dispositivo integra migliorie, che includono un utilizzo più efficace del processore Intel multicore, il supporto dell’interfaccia Fiber Channel oltre ai protocolli iScsi e Nas, nonché un software per lo snapshot unificato, che copre sia il modello a blocchi che quello a file. Infine, il costruttore ha aggiunto la soluzione Dare (Data-At-Rest-Encryption) alla famiglia Vnx. Derivato dalla linea top di gamma Vmax, il software permette di cifrare tutte le periferiche di storage in un unico device, passando dagli Ssd ai classici hard disk. La crittografia resta assicurata anche in caso di furto di una unità.
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