Uno studio condotto da Kaspersky Labs conferma come le realtà con meno di 25 dipendenti abbiano un tasso elevato di adozione della mobility, ma strumenti di protezione più scarsi.
Kaspersky Labs ha di recente condotto una ricerca su un campione di 3.900 It professionals per testare il livello di adozione della mobility e i relativi problemi. Ne risulta che una percentuale paragonabile, intorno al 35%, di grandi e piccole aziende, è già passata a una gestione degli accessi attraverso device mobili, ma nelle realtà sotto i 25 dipendenti manca consapevolezza, competenze tecniche e budget dedicati alle problematiche di sicurezza. Il 31% delle Pmi coinvolte ha indicato la sicurezza del mobile computing come una delle tre priorità per i prossimi dodici mesi, ma solo il 28% ha ammesso che il Byod introduce rischi aggiuntivi, mentre il dato raggiunge il 50% per le imprese più grandi. Le minacce più comuni riferite a dispositivi di proprietà degli utenti includono malware o applicazioni rogue che possono accedere alle reti aziendali, così come possibilità di perdita di dati. Secondo Kaspersky, è comprensibile che le Pmi possano ricorrere al Byod per tagliare i costi, ma occorre far crescere la consapevolezza sui rischi legati alla sicurezza. La prima linea di difesa è rappresentata dai dipendenti o collaboratori, ma per loro vanno studiati programmi di formazione utili per prevenire inutili pericoli o informare tempestivamente l’azienda in caso di furto o perdita del dispositivo. Allo stesso tempo, deve essere chiaro che un intervento andrà a cancellare tutti i dati presenti sull’oggetto mobile.
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