L’informazione è cruciale in tema di sicurezza informatica. Ma nelle imprese sembra che gli attacchi si diffondano in una sorta di silenzio assordante. La reattività è una delle grandi pecche, oggi, almeno stando a un rapporto pubblicato da FireEye. Lo studio misura in una media di 205 giorni il tempo necessario a un’azienda per accorgersi di un attacco o intrusione. Essendo una media, se ne desume che ci sono realtà più rapide, ma anche altre particolarmente lente nelle reazioni. FireEye cita il caso limite di un’impresa dove una falla è rimasta attiva per 2.982 giorni senza che alcuno se ne accorgesse. Visti i rischi generati dagli attacchi, questi tempi appaiono stupefacenti. Come lo è il fatto che nel 69% dei casi non è una risorsa interna a dare l’allarme, bensì un attore terzo, tipicamente in presenza di un audit sulla sicurezza. La diffusione mediatica delle notizie su alcuni attacchi clamorosi ha contribuito a una certa presa di coscienza, se pensiamo che nel 2012 il tempo di reazione medio era stato misurato in 243 giorni.
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