L'ultimo studio trimestrale di Idc sul mercato delle infrastrutture It (server, sistemi di storage e switch Ethernet) evidenzia come le vendite di apparecchiature di costruttori It ai fornitori di servizi cloud sia aumentato del 14,4% nel quarto trimestre 2014 e oggi rappresenti circa il 30% del comparto. L’analista indica che sui circa otto miliardi di dollari di spese in infrastrutture fatte dai fornitori di servizi cloud nell'ultimo quarter dello scorso anno, cinque sono stati investiti dai provider di servizi pubblici e 2,9 da quelli privati, con crescite rispettive del 12,3 e del 18,3%. Osservando l'andamento del 2014, i cloud provider hanno investito globalmente 26,4 miliardi di dollari in strumenti infrastrutturali, con una crescita del 18,7% rispetto ai 22,3 miliardi investiti nel 2013. La vitalità di questo segmento è testimoniata dal fatto che le vendite mondiali di server sono cresciute solo del 2,3% nel 2014 e quelle di sistemi storage dell'1,8%. Questi fornitori consumano una parte crescente delle infrastrutture venduti dei grandi attori dell'It. Al momento la loro quota rappresenta il 30% della spesa totale, ma al ritmo attuale si arriverà al 50% entro la fine del 2018. Nell'ultimo trimestre dello scorso anno, il 64% delle spese in infrastrutture cloud si è registrata negli Stati Uniti, contro il 17% dell'area Asia/Pacifico e il 12% dell'Europa Occidentale. Quest'ultima è però quella che ho registrato il maggior tasso di crescita (+30%). A questi dati si aggiungono le stime proposte da Eurostat, in base alle quali l'Italia è fra i paesi che fanno maggior utilizzo di servizi cloud (40%), davanti a nazioni come la Francia, il Regno Unito, il Belgio e l'Olanda. Posta elettronica, file storage ed esternalizzazione di database rappresentano i servizi più utilizzati.
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