La nuova generazione 5G vedrà evoluzioni non solo nell’accesso radio, ma anche nelle architetture di rete, che saranno nativamente di tipo cloud (NFV) e programmabili in funzione delle esigenze di traffico e servizio (SDN).
Si è tenuto a Torino presso il TILab, centro di ricerca e innovazione del Gruppo Telecom Italia, l’appuntamento internazionale “5G: what’s myth and reality?”, che ha visto protagonisti operatori telco e specialisti del settore per la definizione dello standard della telefonia mobile di nuova generazione. La giornata ha avuto l’obiettivo di far conoscere use cases e nuove opportunità tecnologiche e di business, che la tecnologia 5G introdurrà nel mercato a partire dal 2020. L’incontro ha infatti rappresentato l’occasione per avvicinarsi alla nuova generazione della rete mobile, caratterizzata non solo da capacità fino anche a 10 Gbit/s (centinaia di volte maggiore del 4G), ma anche di connettere un altissimo numero di device per kmq (fino anche a centinaia di migliaia) e con prestazioni di latenza bassissima, dell’ordine del millisecondo. Tutto ciò fa comprendere come il 5G permetterà di fornire tanti nuovi servizi, non solo nelle comunicazioni person to person, ma anche per quelle di milioni di sensori che potranno essere collegati alla rete abilitando una fully connected society. Tra i diversi servizi un’attenzione particolare è stata dedicata all’Internet Of Things: dai sensori ultra leggeri e a bassissimo consumo inseriti all’interno del tessuto degli abiti per controllare la nostra salute (temperatura, pressione sanguigna, battito del cuore, etc,), ai sistemi automatici di controllo del traffico stradale e della guida assistita di veicoli, alla trasmissione real time di video ad altissima qualità.
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