Una serie di fatti e dati di ricerca fanno pensare che le stampanti siano ormai equiparabili ai computer in termini di necessità di sicurezza. Già dal 2012 si erano avute notizie di virus integrati in modelli (in particolare di Samsung) che consentivano di prendere il controllo remoto di una periferica. L'anno successivo gli specialisti di Prolexic hanno lanciato l'allarme contro la diffusione degli attacchi Ddos anche su questo fronte e la recente diffusione del malware Synful Knock sui router Cisco ha confermato come l'attenzione rivolta ai firmware compromessi a ogni livello.
Hp ha ora alzato il livello della protezione sulle proprie stampanti, anche in seguito a uno studio che ha evidenziato come il 64% dei Cio sospetti di avere nella propria struttura delle stampanti infettate. La presenza, ormai naturale, di un server Http integrato rende queste periferiche esposte ad attacchi gestibili anche con semplici Web toolkit. Eppure, né le norme come quelle Iso né le stesse aziende contemplano le printer nelle politiche di sicurezza degli endpoint.
Le ultime LaserJet, battezzate M506, M527 e M577, si presentano con capacità di rilevamento e correzione automatica degli attacchi verso il loro Bios, grazie all'integrazione del sistema Hp SureStart, già presente nei computer della gamma Elite. Le nuove stampanti laser sono, inoltre, dotati di un meccanismo di "white listing", il quale fa in modo che solo i firmware giudicati corretti possano essere caricati ed eseguiti.
Il software integrato effettua anche un controllo approfondito della memoria Ram, riuscendo così a debellare gli attacchi praticamente in tempo reale, grazie a una tecnologia sviluppato in collaborazione con Red Balloon, specialista di sicurezza embedded.
I nuovi modelli LaserJet saranno commercializzati dagli inizi di ottobre, ma Hp prendete in futuro di integrare caratteristiche di sicurezza in tutte le stampanti di questa famiglia e della gamma OfficeJet Enterprise X dotate della tecnologia PageWide.