La tecnologia Wi-Fi potrebbe essere una risposta anche alle necessità legate allo sviluppo dell'Internet delle Cose. Si infatti, da un lato, si stanno moltiplicando allo sconto le reti a bassa velocità e non esiste uno standard dedicato, la Wi-Fi Alliance prova a offrire la propria risposta con lo standard denominato HaLow o Ieee 802.11ah. Secondo l'organismo, esso permette di soddisfare le necessità di connessione degli oggetti per la casa e le automobili, la sanità digitale e gli ambienti industriali, commerciali, agricoli o legati alle smart cities. Wi-Fi HaLow si propone innanzitutto di adattarsi alle tipologie di utilizzo e ridurre i consumi, proponendo però anche una portata più estesa. Su quest'ultimo fronte, le frequenze utilizzate sono quelle posizionate sulla banda dei 800 e 900 MHz (fra 863 e 868 MHz in Europa), contro i 2,4 o 5 GHz del Wi-Fi tradizionale. Queste basse frequenze permettono anche una migliore penetrazione negli edifici e attraverso i muri, assicurando anche una portata compresa fra i 60 e gli 80 metri. La Wi-Fi Alliance tende a enfatizzare come la nuova norma utilizzi in buona misura i protocolli tradizionali, ma offra vantaggi come l'interoperabilità tra costruttori, un'elevata sicurezza e capacità di configurazione più semplici. Per contro, le velocità saranno meno significative, ma questo non dovrebbe costituire un limite troppo vincolante in quanto gli oggetti connessi per loro natura non generano singolarmente grandissimi volumi di dati. Anche se il brand Wi-Fi mantiene il proprio indiscutibile fascino, la nuova tecnologia dovrà comunque fronteggiare i concorrenti agguerriti sul mercato, come Bluetooth Low Energy, ZigBee o Z-Wave. Va però sottolineato come Wi-Fi HaLow si basi su un sistema di access point e client, mentre i competitor funzionano in modalità di tipo Mesh o peer-to-peer e questo li rende meno costosi da implementare.
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