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Sirti, strategie ICT al servizio della trasformazione aziendale

Il caso Sirti si può definire peculiare e con tematiche ICT importanti e applicazioni che non devono essere bloccanti per il business e i servizi

Trasformazione Digitale
L’ evoluzione delle attività di Sirti di questi ultimi anni non sarebbe stata possibile senza un’analoga e approfondita rivoluzione interna partita circa quattro anni fa con una prima scelta: aggiornare la strategia ICT di Mobility sul campo.
Come spiega a ImpresaCity Magazine Vincenzo De Lisi, Chief Information Officer di Sirti - che guida un centinaio di persone e ha dato il via insieme al top management a questa nuova traiettoria di Sirti - il progetto legato alla Mobility è arrivato a una fase conclusiva e di maturazione già due anni fa, mentre nuove sfide attendono il reparto ICT. La direzione per i sistemi informativi opera su due macroaree. La prima è dedicata alla gestione con sistemi ERP, HR con Salesforce per il supporto allo staff. Le altre applicazioni che hanno fatto oggetto dell’incontro formano una suite che va sotto il nome di Working+ che comunicano tra loro e sono il primo concetto di un gateway verso il SaaS. Si stanno muovendo i primi passi nel cloud. De Lisi vuole introdurre la società nel viaggio verso il cloud a partire dallo sfruttamento delle potenzialità della modalità SaaS in campo applicativo. Le basi stanno nella maturità della quarantina di app già sviluppate che ormai realizzano un ciclo di vita di sviluppo ormai maturo. Ma il futuro sta nelle applicazioni erogabili in modalità Saas che il mondo del public cloud è in grado di fornire alle aziende. L’approdo finale sarà quello di arrivare a una strategia di tipo infrastrutturale in cloud (IaaS), ma con alcuni distinguo sulla modalità ibrida, di cui diremo più avanti.

Il punto di partenza rievocato da De Lisi ha le radici inserite nelle attività di collaborazione aziendale con un inizio molto classico basato sulle Apps di Google per la aziende (ora Google Apps for Work) a partire dalle email. A seguire la chat e anche Gplus per creare community all’interno del dominio aziendale e comunicare anche ad esempio le nuove release software: “Il ciclo di sviluppo segue da un anno la modalità Agile”
.
Ma cosa significa portare Sirti verso la mobility? Spiega De Lisi: “Abbiamo sviluppato nel tempo gli applicativi necessari a seguire tutto il ciclo di vita dei lavori di Sirti. Gli applicativi riguardano la progettazione di una rete in fibra, i rilievi sul campo, la costruzione della rete fino alla manutenzione e alla gestione del magazzino. In questo modo abbiamo coperto tutto il core business dell‘azienda, costruzione e manutenzione di reti”.Inizialmente la parte di mobilità era solo quella orientata alla gestione della manutenzione e all’ingaggio delle squadre (workforce management) e veniva realizzata tramite palmari rugged basati su Windows CE. Il passo successivo è stato, a partire dall’esperienza Google, di portare tutte le app in ambiente Android, dotando le squadre non di terminali rugged, ma di tablet da 7 pollici standard (per comodità del personale sul posto di lavoro). Con risparmio notevole di costi. De Lisi precisa che in Sirti lavorano circa 1700 squadre con altri 500 unità in subappalto che utilizzano il software di Sirti. Senza contare i tablet utilizzati per l’attività di office automation.
Tra i risparmi consentiti da questa scelta anche il fatto che il personale può partire da casa con il piano di lavoro della giornata già definito: “Se poi nascono problemi sul sito di lavorazione – precisa De Lisi - il personale tramite chat è in grado di contattare i tecnici in sede ed è anche in grado di inviare foto e video della situazione sul campo. I documenti (mappe e manuali) possono essere scambiati nella chat. Senza contare l’aiuto agli spostamenti resi possibili con la navigazione”. Quindi una interazione voce, chat e documenti. A questo proposito De Lisi rivela di aver fatto alcune prove di utilizzo dei Google Glass per permettere agli operatori di operare a mani libere. Ma il CIO di Sirti non intende rinunciare ad altre prove sulla realtà aumentata e segue gli sviluppi di questa tecnologia.Come viene trattata la sicurezza dei dati?
Anche se – precisa De Lisi - non vengono trattati dati sensibili Sirti adotta tecniche di codifica crittografica dei dati in caso di furti attraverso sistemi di gestione dell’endpoint. Le aziende in subappalto hanno un loro terminale, ma accedono a un pacchetto di app sullo store all’interno del dominio di Sirti. La gestione dei terminali mobili nel loro complesso avviene attraverso una soluzione IBM: “Per noi la gestione significa sicurezza e possibilità di fare la cancellazione interna dei terminali, oltre al controllo dell’installato. Il terminale è il problema minore rispetto alle applicazioni malevole. Sul terminale il dipendente può installare applicazioni personali. I problemi sul campo di gestione dei terminali consumer sono anche diminuiti rispetto a quelli dei terminali rugged. Unica avvertenza l’installazione di software approvato dagli store e la conoscenza che la società può decidere sul software installato. Esiste uno store applicativo dedicato al personale Sirti”. L’accesso prevede una profilazione molto spinta dei ruoli aziendali.In particolare De Lisi tiene a segnalare una applicazione per la survey sul campo integrata con antenne satellitari in grado di stabilire la posizione di un oggetto con la precisione di un centimetro.
Ma è un’applicazione di progettazione delle reti che ha permesso il migliore posizionamento di Sirti sulle mercato di riferimento molto competitivo in termini di innovazione di efficienza. Il progetto si realizza con AutoCAD in modalità GIS: i tecnici progettano su mappe. E sul campo la stessa qualità di lavoro è possibile anche su tablet. La precisione del rilevamento serve anche in caso di contenzioso rispetto alle operazioni di scavo con integrazione di documenti e grafici. Il database è completamente georeferenziato con immagini ed è possibile osservare a distanza le operazioni sul campo.Per i livelli direzionali è possibile invece utilizzare device IoS. Inoltre nel percorso strategico verso il cloud è stata introdotta la piattaforma Salesforce con app native cross piattaforma anche di chat. I cruscotti direzionali vengono realizzati non più con app native ma in modalità Web App, cioè applicazioni distribuite web based.
Capitolo cloud e relativi progetti
La scelta di un approccio al cloud ibrido è condivisa da Sirti che già gestisce due data center privati. De Lisi che parla di data center come commodity e conferma l’interesse per l’utilizzo del cloud pubblico innanzitutto per l’attività di sviluppo software: “Ma per la produzione è complicato avere una garanzia sui livelli di servizio. Alcune attività dovranno necessariamente rimanere in house. Sono in corso test su diverse piattaforme”. Alcune applicazioni sono già in SaaS (comunicazione, HR e Salesforce). Poi verrà affrontato il livello del cloud in IaaS attraverso la mediazione di qualche partner per trasportare all’esterno le attività di data center. “Ma - ribadisce De Lisi – vanno salvaguardati gli investimenti già fatti, dato che molti applicativi sono custom e spesso girano ancora su mainframe”.

A CHE PUNTO SIAMO
Il punto della situazione? Risponde De Lisi: “Sulla parte Mobility siamo in fase di manutenzione evolutiva e sulla parte cloud stiamo facendo i primi passi. E c’è molto da fare per raggiungere una situazione di data center come commodity. Resteranno in sede le applicazioni custom che hanno motivo di essere rifatte. Ma le cose da fare sono ancora tante”.I sistemi informativi di Sirti sono alquanto peculiari e al servizio di un mercato di riferimento non standard. Quando i progetti sono su scala più vasta Sirti si appoggia a partner esterni. Alle viste anche un progetto legato ai big data in tema di manutenzione predittiva. Obiettivo fare vera Business Intelligence in real time sui dati che riguardano anche anomalie dei materiali e la loro distribuzione.
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