L’Ethernet Alliance ha pubblicato una nuova roadmap evolutiva che tiene conto delle necessità presenti e future dei grandi data center e dei cloud provider.
In occasione della Optical Fiber Communications Conference, tenutasi di recente in California, l’Ethernet Alliance ha divulgato la nuova roadmap per l'evoluzione di Ethernet, anticipando quanto potrà venire in termini di velocità, moduli e interfacce, Power over Ethernet e innovazioni come FlexEthernet.
Se al momento le velocità a 10 Gbit/s a livello di server e di 40 Gbit/s per i backbone appaiono sufficienti per la maggior parte delle imprese, i grandi data center e i fornitori di servizi cloud hanno già iniziato a spingere per superare i limiti attuali e rispondere così a richieste che in futuro si faranno ancor più esigenti.A fronte della continua ascesa della velocità, anche l'organismo Ieee 802.3 ha standardizzato nuove interfacce che arrivano oggi a 400 Gigabit Ethernet (GbE).
La velocità a 1 Tbit/s non sembra ancora all'ordine del giorno. Queste prestazioni si sarebbero dovute ottenere attraverso l'aggregazione di dieci vie da 100 Gbit/s. Gli sviluppi però si stanno concentrando sul raggiungimento dei 200 e dei 400 GbE, attraverso vie a 50 GbE.
Attualmente, le istituzioni sono sul punto di standardizzare le connessioni di Serie a 50 Gbit/s e quelle a quattro vie da 200 Gbit/s. Come accade spesso, i produttori attendono che le tecnologie siano normalizzate per proporre le loro novità, come è accaduto per Broadcom e Mellanox, fra gli altri.
La storia del protocollo di rete Ethernet coincide quasi con quella dell'informatica, con un'origine che si fa risalire ai lavori realizzati da Robert Metcalfe allo Xerox Parc nei primi anni Settanta del secolo scorso. Agli inizi, la tecnologia era in competizione con almeno due sistemi proprietari, ovvero Token Ring di Ibm e ArcNet di Trw-Matra, finendo poi per imporsi ed essere standardizzato. Le prime versioni offrivano una velocità di 10 Mbit/s.
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