Pressato dai debiti, lo specialista di networking sarebbe sul punto di vendere l’attività software sui call center e andare in amministrazione controllata.
Secondo quanto adombrato dal Wall Street Journal, su Avaya si aggirerebbe lo spettro del fallimento. La società, specializzata in strumenti di rete e collaborazione, sarebbe sul punto di vendere le proprie attività dedicate alle soluzioni per i call center e poi potrebbe decidere di andare sotto la protezione del Chapter 11, che negli Usa equivale all’amministrazione controllata. Quest’ultima scelta potrebbe essere sancita già entro il mese prossimo e un ruolo attivo potrebbe essere giocato dalla società Clayton, Dubilier & Rice, probabilmente anche interessata all’acquisizione, che si aggirerebbe sui 4 miliardi di dollari. Alla data del 30 giugno scorso, il debito complessivo di Avaya aveva raggiunto i 6 miliardi di dollari. Dal 2007, gli esercizi finanziari della società si chiudono regolarmente in perdita. Da diversi anni, l’azienda non è più quotata in Borsa e oggi appartiene ai fondi Silver Lake Partners e Tpg Capital, che l’avevano acquisita per 8,2 miliardi di dollari. Prima nel 2011 e poi due anni dopo, si era diffusa la voce che potesse andare in porto una Ipo, ma entrambe le volte il progetto non è andato in porto. La società impiega oggi oltre 11mila persone nel mondo.
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