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L’IoT in casa Sap si reinventa con Leonardo

Riunite sotto un brand unico le offerte riguardanti le soluzioni end-to-end e i programmi di Design Thinking.

Trasformazione Digitale
Con il nome di Leonardo, Sap ha scelto di ribettezzare la propria offerta dedicata all’Internet of Things. Dietro il rebranding, si cela una riflessione più ampia sul tema IoT nel mondo industriale, che non viene giudicata una semplice questione di piattaforme e sensori, bensì una strategia globale costruita sugli oggetti connessi.
In quest’ottica, anche le proposte dei vendor devono adeguarsi, integrando un back-end (per raccogliere i dati), strumenti di analisi, sensori (specifici per tipologia di industria), soluzioni di rete e supporto qualificato per determinare quale tipo di architettura sia adatto ai diversi utilizzi. Per fare un esempio, seguire una flotta di mezzi in tempo reale ha senso per certi soggetti (come Uber) e non per altri, per i quali può bastare la comunicazione delle sole anomalie durante il trasporto.
Seguendo queste considerazioni, Sap ha deciso di pacchettizzare la propria offerta IoT, per renderla più facilmente implementabile dalle varie industrie. Leonardo propone soluzioni end-to-end divise in sei categorie, tre rivolte alle necessità delle imprese e tre più concentrate sull’Internet of Everything (oggetti, flotte o asset connessi).
La speranza per il vendor è farne rapidamente una leva di crescita, com’è già accaduto, almeno in parte, per le aree delle relazioni con i clienti (Hybris), della gestione del capitale umano (SuccessFactor) o la “business network” (Ariba per il provisioning e Concur per la gestione delle note spese aziendali).
Com’è già accaduto per il lancio di Hana e le sue prime applicazioni analitiche, Sap vuole giocare anche per l’IoT la carta del “co-development” di business case con i clienti, un processo che viene definito di Design Thinking. La collaborazione dovrebbe prendere la forma di “kickstarter” di programmi di riflessione coordinati da esperti Sap per ogni settore verticale. Con il JumpStart Program, l’obiettivo è sviluppare in tre mesi, con i clienti, business case con tanto di Kpi predeterminati, in modo da far percepire i benefici su un progetto pilota e portarlo su scala più ampia. In quest’ottica, viene definita anche una roadmap per adottare le soluzioni IoT in modo incrementale e rapido.
Sap ha previsto di investire oltre 2 miliardi di dollari nell’IoT entro i prossimi quattro anni per coprire l’adattamento delle applicazioni esistenti, la R&D e qualche acquisizione mirata. Oltre a ciò, sono in definizione accordi con giganti dell’industria, come General Electric, che ha lanciato una propria offerta, denominata Predix, per un’IoT analitica e predittiva. Essa si connette a Hana Cllud Platform, proposta PaaS del big tedesco, oltre che ad Asset Intelligence Network, social network di oggetti connessi.
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