Il primo modulo storage Optane punta sulle prestazioni, ma a un prezzo elevato. Aperta, in parallelo, una divisione dedicata all’intelligenza artificiale.
Sempre più decisamente
Intel punta al cuore dei data center aziendali, lavorando in diverse direzioni. Una delle più inedite riguarda lo
storage flash, dove si colloca la prima generazione dei dispositivi Ssd
Octane.
L'innovazione risiede soprattutto nell'approccio tecnologico, poiché le unità non sfruttano componenti flash Nand bensì la memoria
3D Xpoint, utilizzata per la prima volta da Micron nel 2015. Essa non utilizza transistor, ma una struttura a punti di incrocio: i conduttori perpendicolari connettono 128 miliardi di cellule di memoria densa. Ciascuna cellula memorizza un solo bit di dati. Questa struttura compatta permette di raggiungere alte prestazioni e densità. Le cellule di memoria sono disposte su multipli strati.
La tecnologia disponibile è in grado di memorizzare 128 Gb per die su due strati di memoria, mentre le future generazioni potranno aumentare il numero di strati. L'accesso, la scrittura e la lettura delle cellule di memoria si ottiene con la variazione del voltaggio inviato a ciascun selettore, cosa che elimina la necessità dei transistor, aumentando la capacità.
L'innovazione, tuttavia, ha un prezzo. L'Intel Optane Ssd Dc P4800X, che ha la forma di una scheda Pci Express da 375 Gb, è commercializzata a 1520 dollari. D'altra parte, l'utilizzo di riferimento riguarda i
server aziendali che fanno girare applicazioni pesanti ed esigono prestazioni costanti.
Intel lavora anche sul fronte dell'
intelligenza artificiale e ha creato una nuova divisione dove saranno integrate risorse ingegneristiche, software, hardware e di ricerca & sviluppo. La sua missione sarà soprattutto quella di elaborare standard e trovare soluzioni che permettano di ridurre i costi legati all'utilizzo dell’Ia. In costruttore creerà anche un laboratorio di ricerca specializzato su questo fronte, per creare nuove architetture e algoritmi.
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