Dopo GVT e Telefonica Brasile, Amos Genish potrebbe rilanciare le ambizioni dell'azienda italiana
TIM ha un nuovo Amministratore Delegato: si tratta di
Amos Genish, manager israeliano che ora ha il compito di rilanciare il business di TIM sotto l'egida dei francesi di Vivendi. La storia professionale di Genish ha infatti molti punti di contatto con l'azienda transalpina.
Genish è stato tra i
fondatori di GVT, operatore brasiliano nel campo della banda ultralarga che poi è stato prima acquisito da Vivendi e poi rivenduto dalla casa francese a Telefonica. Genish è diventato così
CEO di Telefonica Brasile, portandola secondo gli osservatori di mercato ad essere un operatore profittevole nonostante la crisi economica del Paese sudamericano.
Fino allo scorso luglio Amos Genish è stato Chief Convergence Officer di Vivendi, con la responsabilità di sviluppare la
strategia di convergenza del gruppo francese fra contenuti, piattaforme e distribuzione. Un'esperienza che dovrebbe essere utile anche in Italia, visto che secondo il nuovo Amministratore Delegato TIM va trasformata "
in una vera Digital Telco" puntando tra l'altro proprio alla combinazione fra connettività e contenuti multimediali.
Si pone in questa scia l'annuncio contestuale di una
joint venture con Canal+ "
intesa a consentire un’importante accelerazione dei progetti di convergenza fra telco e media". La joint venture per ora non è ufficialmente stata creata, TIM ha solo approvato "il principio" della sua creazione.
Nella riorganizzazione del management TIM c'è anche un segnale positivo per chi teme il controllo francese su un'azienda che gestisce una parte
infrastrutturale essenziale dell'Italia. Passa a
Giuseppe Recchi la funzione Security, che comprende anche "
ogni attività e asset rilevante ai fini della sicurezza e della difesa nazionale". In queste attività c'è in particolare
TI Sparkle.
Dopo la strategia dei tagli di Cattaneo, TIM potrebbe puntare alla
razionalizzazione e alla crescita con un manager giudicato molto pragmatico. Restano sullo sfondo però diverse questioni, dal pesante debito ai rapporti con il Governo italiano e anche, in ultima analisi, il
vero interesse di Vivendi a rilanciare TIM.
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