Le due aziende propongono di allocare al 5G parte delle frequenze usate nei downlink dei satelliti
Non abbiamo ancora visto il lancio commerciale dei
servizi 5G (ci stiamo avvicinando,
man mano) però alcuni dei grandi nomi delle telecomunicazioni mobili stanno già pensando a cosa fare per cercare di offrire agli utenti futuri la
massima banda possibile. Se in Europa siamo abbastanza conservativi sull'uso delle frequenze radio e in particolare sulla loro assegnazione a supporto del 5G, negli Stati Uniti l'approccio è più aggressivo e da tempo guarda con interesse alle
frequenze satellitari.
Così Intel e Intelsat hanno presentato una
proposta congiunta chiedendo alla Federal Communications Commission (FCC) statunitense di attivarsi per liberare una parte della banda C (per la precisione le frequenze tra
3,7 e 4,2 GHz) e allocarla al 5G. Si tratta di frequenze che attualmente vengono usate per i
downlink satellitari di vari servizi, dalle trasmissioni televisive alle connessioni broadband.
Secondo Intel ed Intelsat la FCC non può liberare d'ufficio parti della banda C perché gli operatori satellitari che le utilizzano vedrebbero stravolti i loro servizi, attivi magari da anni. L'approccio consigliato è quindi
puramente di mercato: gli operatori satellitari mantengono i diritti sulla banda C che usano in una specifica area geografica ma ne cedono una parte agli operatori 5G interessati, sostanzialmente mettendola all'
asta.
La proposta, tutta ancora da verificare, potrebbe essere interessante per la copertura delle
aree urbane: è qui che gli operatori 5G sarebbero più disposti a investire per avere maggiore banda. Difficile invece che i servizi satellitari possano essere depotenziati nelle aree rurali, dove sono spesso l'unico modo per avere connessioni a banda larga.
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