La suggestiva cornice di Palazzo Montemartini a Roma di recente ha fatto da sfondo all’evento annuale di Intel Security – CyberSec2016 – che, come di consueto, ha chiamato a raccolta clienti e partner a cui presentare le strategie societarie e le principali novità annunciate alla recente edizione Focus16 Security Conference a Las Vegas visitata da oltre 3.500 persone.
Intel Security è oggi un’azienda appartenente al 51% al fondo di investimento TPG e al 49% ad appannaggio di Intel. Un’operazione che verosimilmente si concluderà intorno al prossimo aprile che conferisce all’organizzazione attuale un maggior grado di libertà per essere più reattivi sul mercato. Ferdinando Torazzi, Regional Director Italy and Greece, Intel Security ha aperto la giornata accogliendo partner e clienti giunti numerosi a Roma fornendo una visione prospettica: “Si è aperta una nuova era nella sicurezza. Il volume crescente e la complessità degli attacchi hanno creato un circolo vizioso di sfide per le organizzazioni, rendendo quanto mai critiche velocità ed efficienza. Con una superficie di attacco in rapida espansione, le organizzazioni hanno bisogno di maggiore visibilità sugli eventi, gestione semplificata e funzionalità che consentano ai loro team di fronteggiare gli attacchi in corso in modo più efficace, veloce e con meno risorse. La nostra nuova strategia è stata appositamente studiata per soddisfare queste nuove problematiche di un’economia sempre più digitale.”
La nuova strategia messa a punto dal vendor poggia oggi sul concetto di sicurezza integrata: un’architettura unificata di difesa avanzata progettata per offrire alle aziende una protezione efficace nella nuova economia digitale: “Non una sicurezza best of breed ma integrata, basata sull’approccio Protect, Decteted e Remediation, una protezione al massimo livello, semplice da gestire ma efficace e con costi corretti che abbracci il tema della sicurezza a 360 gradi.
Shishir Singh, Vice President and General Manager of the Network Security Business Unit, Intel Security ha declinato ulteriormente la strategia: “E’ un momento molto stimolante per la sicurezza informatica, sta accadendo la tempesta perfetta: la complessità tecnologica aumenta, l’elemento tempo diventa un imperativo, le risorse a disposizione diminuiscono e contemporaneamente aumentano le minacce, mentre la mobility e il cloud richiedono maggior controllo. Bisogna proteggersi dai nuovi attacchi e l’approccio tradizionale alla sicurezza non è più sufficiente”, ha affermato.
Ecco quindi che Intel Security propone un approccio integrato che contempli tutto il ciclo di vita della protezione che abbraccia oggi elementi quali l’automazione e il concetto di ecosistema aperto: sistemi integrati che automatizzano e accelerano il lifecycle threat defense – servendosi di un sistema potente di Intelligence con il cloud che rappresenta l’infrastruttura architetturale del futuro da proteggere ed entro il quale va fornita sicurezza, il tutto spingendo su un approccio collaborativo sempre più spinto: “Oggi non si può più pensare di fare tutto soli, occorre operare in una logica collaborativa”.
Una piattaforma di sicurezza integrata che prevede capacità e funzionalità integrate principalmente di: End point dinamico – protezione machine learning, architettura convergente con capacità modulari cloud assisted edge; Pervasive Data Protection che integrata in modo completo dati e servizi e offre visibilità completa dei servizi cloud; Data Center & Cloud Defense con policy automatizzate e una gestione unificata; Intelligent Security Operations, attraverso analytics avanzate di sicurezza, funzionalità elevate di analisi e rilevazione delle minacce, sistemi di risposta efficienti.
Il tutto combinato in un’offerta di prodotti semplificata costituita quindi da questa piattaforma di integrazione aperta – si perché è open source - in cui tutti i componenti sono collegati attraverso un layer bus su cui si pongono i sistemi core automatizzati e orchestrati per coprire l’intero ciclo di vita. Una sicurezza Software-Defined – in cui SecOps nell’infrastruttura cloud consente di accrescere la visibilità e le capacità di rilevazione - ‘cloud scale’ con un unico controllo per il cloud ibrido: “Il viaggio verso l’infrastruttura Software Defined è iniziato – ha dichiarato Singh - e la sicurezza così concepita risponde a differenti requisiti rispetto al passato a partire da capacità di analisi e controllo distribuite su nuovi carichi di lavoro in modo immediato, supportando molteplici funzionalità di sicurezza. Una sicurezza che nel cloud deve ancora una volta essere sempre più dinamica e integrata”, ha concluso Singh.
La giornata è poi proseguita al fine di approfondire ulteriormente il tema portante con interventi di esperti di cybersecurity della società e di alcuni dei partner tecnologici, nonché di esperti per sviscerare alcuni aspetti normativi legati alla sicurezza.