“Your future is built on what you do today’: è racchiusa in questa frase l’essenza dell’edizione 2017 dell’evento annuale Red Hat Open Source Day nella duplice veste milanese e romana.
Una giornata densa di contenuti, momento di relazione e contaminazione - in linea con il mantra aziendale ‘we grow when we share’ - volta ad offrire una panoramica sulle soluzioni Open Source, sugli sviluppi futuri e sui vantaggi di innovazione, strategici ed economici apportati dal loro utilizzo. La combinata Milano-Roma, a cui hanno partecipato 40 partner tecnologici, ha chiamato a raccolta oltre 3.000 partecipanti, curiosi di conoscere i temi chiave della nuova Era Digitale. Un evento che di anno in anno va facendosi sempre più di successo e valore. Aperto da una plenaria che ha visto duettare sul palco Gianni Anguilletti, Regional Director Italia, Turchia, Israele e Grecia, Red Hat e Werner Knoblich, SVP and General Manager Emea, Red Hat nell’inquadrare lo scenario attuale del mercato IT interpretato in chiave Red Hat, successivamente il palco è andato a interessanti testimonianze di aziende e organizzazioni che hanno fatto una scelta open source: Fastweb, Magneti Marelli, Sogei, Vodafone Automotive, Team per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio. A seguire un tuffo in profondità con 55 sessioni parallele focalizzate sui filoni tecnologici portanti della giornata: Cloud, Cloud & Storage, Cloudify your applications: microservices and beyond; Modern app development & DevOps; Security, Collaboration tool & Training; Linux & Container; Big Data & Analytics & Storage & IoT; Application integration.
‘Il futuro dipende da ciò che si fa oggi’: Gianni Anguilletti ha aperto apre la plenaria di Open Souce Day 2017 partendo dal claim dell’evento: “"Stiamo assistendo a un passaggio epocale dell'IT che sta evolvendo da una condizione di auto consistenza avulsa da dinamiche esterne a una condizione in cui caratterizza e influenza qualsiasi tipo di organizzazione in qualsiasi settore merceologico". Il parallelo va al Dna degli esseri viventi: così l’IT consente alle organizzazioni moderne di trasformarsi e continuare a operare in un mercato sempre più dinamico e veloce. Tecnologia IT oggi protagonista e alla base della Trasformazione Digitale, come diretta conseguenza di una serie di eventi strettamente connessi tra loro, caratterizzati da una parte da una crescente potenza potenza computazionale mobile e dall'altra da una capacità di interconnessione che portano a richiedere di poter accedere a qualsiasi servizio, applicazione in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo e da qualsiasi tipo di dispositivo. Tutto ciò sta creando una serie di nuove pressioni e difficoltà che devono essere affrontate dalle aziende per continuare a operare con successo nell’Era Digitale. Criticità ma soprattutto uno scenario denso di opportunità strettamente correlate alla mole di dati quotidianamente generata e che può essere sfruttata in un mondo digitalmente interconnesso e rappresentare un asset strategico per identificare nuove opportunità di business e anticipare fenomeni critici dal punto di vista organizzativo e di mercato.
E’ tempo di Digital Transformation
La Digital Trasformation è la risposta necessaria alle esigenze di un’utenza sempre più sofisticata e interconnessa a cui bisogna necessariamente rispondere con prodotti, servizi e applicazioni dal contenuto tecnologico fortemente innovativo rilasciati in tempi veloci, tenendo conto che si ragiona a risorse finite. E’ una vera questione di sopravvivenza: il destino di un’azienda oggi infatti è direttamente correlato alla capacità di sfruttare gli asset tecnologici a servizio dei modelli di business. Ed è una condizione di tempo, una questione di quando non di se. Deve essere necessariamente fatta. "Le organizzazioni che stanno ritardando iniziative di trasformazione digitale sono e saranno molto più esposte ai pericoli legati ai rischi del nuovo mondo, mentre quelle che abbracciano questa trasformazione vanno più veloci e riportano crescite più elevate", sostiene Anguilletti.
La trasformazione digitale in chiave Red Hat
Werner Knoblich illustra come Red Hat vuole guidare questo processo di profonda trasformazione digitale, rispondendo a quelle che sono le necessità principali dell'agenda digitale dei clienti: definire una strategia cloud, sviluppare nuove applicazioni in modo rapido e dinamico in quanto gli asset digitali sono elementi differenzianti del business sia in ambito privato sia pubblico; ottimizzare e modernizzare l'IT esistente. E non basta la tecnologia per assecondare questo processo; servono anche cultura e processi. Il concetto di cultura a cui guarda Red Hat è molto diverso da quella dei primari attori tecnologici del mercato; si lega infatti a quello di comunità open source: “Molto di più del concetto di codice aperto, riguarda il modo di operare. Un’attitudine a collaborare, partecipare, confrontarsi e contaminarsi”. Un mantra per la società: collaborazione, trasparenza, condivisione. E’ la cultura alla base del successo aziendale: “ Red Hat può vantare un’ottima tecnologia perché può contare sulla forza lavoro fortemente motivata, ispirata dalla cultura che sottende la filosofia open source. Nell’Era Digitale infatti ciascun soggetto può diventare un potenziale talento capace di sviluppare idee per il mondo digitale”. Quello che spinge Red Hat è infatti un modello di ‘Open Organization’ che poggia sul valore delle idee: un mantra per l’azienda, un modello che da chiuso diventa aperto facendo leva su valori come collaborazione diffusa, condivisione che porta trasparenza, fiducia e inclusione. Oltre alla cultura ci sono inoltre i processi lungo tutta l’organizzazione: qui il focus va sul loro sviluppo agile e flessibile in chiave business, sulla loro automazione e sulla sicurezza. E poi ovviamente c’è la tecnologia che, inutile a dirsi deve essere ‘open’.
Il futuro è ibrido e multicloud. Anzi è open hybrid cloud
Un fatto è certo, sottolinea Knoblich: oggi le innovazioni IT moderne fanno leva sulla tecnologia open source: il cloud non potrebbe esistere senza l'open source, la mobility, il Big Data,... L'innovazione oggi nasce praticamente solo nella community open source ed è molto diffusa in ogni industry per carichi di lavoro mission critical.
E il futuro come lo interpreta oggi Red Hat è ibrido – rappresentato da ambienti di private e public cloud combinati - e multicloud. “L’ambiente multicloud è costituito da un mix di cloud pubblici di differenti cloud provider, per la semplice ragione che nessuno eccelle in tutto e ciascuno vanta caratteristiche specifiche. C’è un grosso rischio però: non bisogna fare gli stessi errori del passato, quando alcuni ambienti erano controllati totalmente da singoli vendor, per cui si era completamente dipendenti dalle scelte tecnologiche imposte dai singoli vendor e inevitabilmente si creavano situazione di ‘lock in’. Non facciamo che si ripeta il passato e Red Hat vuole evitare che ciò accada”.
La tecnologia chiave per evitare tutto ciò nel mondo hybrid multicloud è rappresentata dai container e dalla relativa piattaforma (in casa Red Hat è OpenShift Container Platform) che permette di far girare le applicazioni in modo consistente su qualsiasi piattaforma di public cloud: “Le applicazioni non sanno dove stanno girando e si muovono liberamente tra differenti ambienti. ”E’ questo è il potere della piattaforma Red Hat, la libertà di scelta, rendendo semplice e trasparente ciò che è complesso. Nessun lock in, al contrario completa libertà di scelta’.
Red Hat: Tried, Tested e trusted
Knoblich descrive l’offerta Red Hat come: ‘tried, tested e trusted’. E’ utilizzata in tutti i settori merceologici trasversalmente. E’ inoltre testata: tutto le tecnologie sviluppate da Red Hat sono sviluppate dalla community open source: “Red Hat crede religiosamente in questo modello di business, il 100% dei nostri prodotti ha codice open source; non abbiamo nulla di proprietario, a parte il logo. La nostra forza sono gli sviluppatori. Rendiamo l’open source software fruibile da clienti enterprise preservando i vantaggi ed eliminando gli svantaggi di questo modello di business. Per questo forniamo certificazione, supporto, training, stabilità intorno. Spendiamo centinaia di milioni per acquisire tecnologie open source e condividerle con la comunità”.
E’ forte il monito di Knoblich in chiusura di plenaria: “I leader digitali hanno infatti la meglio e vanno molto più veloci di altri. La velocità è fattore critico così come lo è l‘open source: Red Hat vi dà la possibilità di far girare qualsiasi applicazione, in qualsiasi ambiente senza lock in”.
Casi cliente: l'open source fa la differenza
Sul palco testimonianze di clienti che hanno fatto una scelta Open Source targata Red Hat. E’ il caso di Fastweb che ha scelto l’open source per evolvere il proprio ruolo da Telco Provider a Cloud Provider, così come Magneti Marelli per affrontare le sfide competitive dell’automotive infoteinement e Vodafone Automotive per realizzare una piattaforma in grado di permettere ai clienti di gestire l’intero ecosistema IoT e realizzare nuovi servizi a valore aggiunto. Da parte sua Sogei ha illustrato il progetto di rinnovamento CloudyNoiPA, oggi relativo agli stipendi di circa 2 milioni di dipendenti pubblici, che nei prossimi anni intende evolvere ampliando sia il portafoglio di servizi offerti sia il numero di utenti raggiunti. Il Team per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio ha raccontato il proprio ruolo per modernizzare i servizi digitali del Paese facendo leva sulla tecnologia Open Source.