Risponde Alberto Roseo, CRO e Managing Director di Gruppo Lutech
Autore: Redazione SecurityOpenLab
Quali ritenete siano, dal vostro punto di vista, le sfide principali che i CIO italiani si trovano ora davanti? Esistono diverse sfide tecnologiche che il business pone come prioritarie. Dalla difficoltà a individuare le innovazioni più adatte alle singole esigenze aziendali alla necessità di introdurre una nuova cultura tra tutti gli stakeholder aziendali. Se vogliamo, possiamo sintetizzarle in un unico obiettivo: completare con successo la transizione verso la digital transformation. Se, da una parte, tutto il management aziendale oggi ha un’attitudine maggiore nel comprendere il valore di business dell’IT, dall’altra il CIO, nel suo ruolo di supporto fondamentale alla strategia di business aziendale, deve trovare la modalità più corretta per trasferire in tutta l’azienda la giusta cultura data driven ed essere in grado di giustificare gli investimenti con risultati concreti e immediati. La sfida principale del CIO, dunque, può essere quella di consolidare il proprio ruolo decisionale all’interno dell’organigramma grazie a scelte rapidamente giustificabili dai risultati.
Quanto ritenete che l’emergenza Covid-19 abbia modificato le priorità tecnologiche per i CIO italiani? Per molte realtà aziendali l’emergenza Covid-19 è stata una cartina di tornasole per verificare la rispondenza dei propri asset digitali, l’efficacia di automazione dei processi core business e la continuità da remoto delle proprie infrastrutture tecnologiche. Si sono compresi i limiti nel gestire il lavoro da remoto, mantenere la fidelizzazione dei clienti, agevolare la collaborazione con i fornitori e i partner, mantenere alta la produttività dei dipendenti. Prioritario, dunque, dotarsi di processi strutturati e sistemi di digitalizzazione efficaci. Inoltre, appare ancora più rilevante la disponibilità e l’uso strategico dei dati, i quali vanno prima protetti e poi resi disponibili per garantire continuità operativa delle operation aziendali e conseguire un reale vantaggio competitivo. Forti delle esperienze dei primi mesi del 2020, i CIO devono concentrarsi sul concetto di protezione nella modalità più estesa. Si tutela la produttività se i team aziendali hanno a disposizione gli strumenti migliori, si proteggono i dati se si implementano i servizi di sicurezza più innovativi e se si riprogetta l’infrastruttura IT secondo una distribuzione razionale degli asset.
In che modo aziende come la vostra possono affiancare i CIO italiani nell’affrontare le loro nuove necessità? Siamo convinti che con l’attuale organizzazione il Gruppo Lutech fornisca il miglior contributo nell’intercettare e affrontare le nuove sfide dei CIO. In particolare, la nostra divisione LutechDigital vuole rispondere alle nuove esigenze con le tecnologie più innovative, garantite da un portfolio di vendor selezionati di altissimo livello. Un ventaglio di offerta che spazia dalle soluzioni di Analytics per completare un efficace percorso data driven, all’Artificial Intelligence, all’IoT e ai modelli di automazione in ambito manufacturing e logistica, solo per citare le principali aree di intervento. Ma è la competenza nella fase di assessment il vero valore del Gruppo Lutech. In un momento in cui l’offerta tecnologica è estremamente vasta e variegata e, se vogliamo, anche complessa, il CIO ha il bisogno primario di una forte componente consulenziale da parte di un fornitore IT che sappia comprenderne velocemente necessità e obiettivi di business.
Le sfide del nuovo CIO
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