Risponde Giancarlo Gobbo, Direttore della filiale di Venezia di ACS Data Systems
Autore: Redazione SecurityOpenLab
Quali ritenete siano, dal vostro punto di vista, le sfide principali che i CIO italiani si trovano ora davanti? Il ruolo del CIO è sempre più importante all’interno delle aziende italiane. Il digitale è il centro di gravità della ripartenza e come tale prevede che la figura dell’IT evolva. Si tratta perciò di una figura che cambierà molto anche e soprattutto nei prossimi mesi. Sia come ruolo interno, sia a livello di collaborazione con i system integrator. Il CIO funge da fornitore interno di infrastrutture e servizi IT, e la sua reputazione sarà sempre più basata sulle decisioni strategiche su hardware e software e di servizi erogati da terze parti. Il business sta cambiando, e il CIO deve essere perfettamente posizionato e connesso per assumere il ruolo di agente del cambiamento all’interno delle nuove realtà organizzative per creare una dinamica sicura, efficiente ed efficace che consenta un risparmio significativo in termine di tempo e costi per l‘azienda. Dal punto di vista tecnico si occupa di DBA, Budgeting Cost Otimization, Security, Cloud strategy, Infrastruttura strategica, App dev e molte altre funzioni ancora.
Quanto ritenete che l’emergenza Covid-19 abbia modificato le priorità tecnologiche per i CIO italiani? Il Covid-19 ha modificato tantissimo le priorità del ruolo dei CIO Italiani. I dati dimostrano un cambiamento dello scenario e il passaggio da un modello tradizionale on premise, diventato obsoleto dato che molte applicazioni e servizi vengono erogati da remoto, a infrastrutture in cloud. I CIO stessi dovranno essere disposti ad accettare il cambiamento, accettando il loro ruolo strategico per la trasformazione, circondandosi e affidandosi ai giusti partner per il raggiungimento di risultati reali. In concreto da CIO transazionale deve trasformarsi in un CIO strategico, ovvero un Technology Leader, per poi proiettare il suo ruolo in Business leader, diventando il protagonista della trasformazione del business in chiave digitale e coinvolto sempre più nelle strategie evolutive aziendali. Non a caso, il 34% dei CIO fa parte già oggi dell’Executive board delle aziende.
In che modo aziende come la vostra possono affiancare i CIO italiani nell’affrontare le loro nuove necessità? Considerando che la figura del CIO sarà centrale per il governo della digital transformation, e che il settore IT, nonostante il Covid-19 è tra quelli in continua evoluzione e sviluppo, è quanto mai importante orientarsi verso una stretta collaborazione tra figure strategiche. ACS ha sempre dato molta enfasi a eventi spiccatamente tecnici e a tavole rotonde per trasformare le necessità dei CIO in servizi gestiti su misura. Crediamo molto nella formula di servizio gestito, come supporto concreto ad aziende e CIO. Sistemi di collaborazione e modern workplace, cloud e data center, security e networking, soluzioni digital signage ne sono solo alcuni esempi. Per concludere, ACS ha condiviso da subito il progetto Innovation Lab di HPE, che prevede di mettere a disposizione dei clienti tutte le ultime tecnologie del mercato affinché possano testare con mano quelle più adatte alle loro esigenze aziendali. Siamo inoltre in fase avanzata per l’attivazione dell’ACS Academy, che sarà rivolta ai CIO 2.0 per facilitare il passaggio dall’operatività all’approccio manageriale, e saranno coinvolte Università e consulenti di primissimo livello.
Le sfide del nuovo CIO
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