Il parere di Lantech Longwave

Risponde Nicola Franchetti, Sales Manager - Government, Healthcare and Education di Lantech Longwave

Autore: Redazione ImpresaCity

In base alla vostra esperienza sul mercato, come pensate abbia reagito la PA al repentino mutamento di scenario?
Credo che innanzitutto si possa parlare di “trasformazione forzata”: nessuno della Pubblica Amministrazione avrebbe immaginato di cambiare modalità lavorative così velocemente. È evidente che in questo anno abbiamo vissuto un cambiamento decisamente repentino che ci ha portato a una accelerazione nell’utilizzo di strumenti digitali senza che forse fossimo del tutto preparati. Dal lockdown a oggi si è registrato un forte cambiamento nelle attitudini lavorative per la forte spinta allo smart working che ha trovato il mondo della pubblica amministrazione non sempre così preparato e ha obbligato all’uso immediato di nuovi strumenti. Alcune realtà più visionarie delle altre li avevano già acquisiti ma non erano ancora utilizzati a pieno regime, altre, più circoscritte e meno lungimiranti, si sono dovute riadattare per poter permettere ai lavoratori di continuare a svolgere le loro funzioni da remoto.Gli strumenti di collaboration sono diventati uno dei principali mezzi di comunicazione: di recente uno storico ha affermato che abbiamo subito in un anno l’evoluzione digitale di dieci anni. La parola evoluzione fa effettivamente pensare a come Lantech Longwave in quest’anno ha cercato di trasformarsi per adeguarsi alle esigenze del mercato della PA. Un mercato che va più seguito come in passato per allocare budget su progetti evolutivi, ma anche per superare le nuove emergenze.

Quali vedete come sfide prioritarie per la Pubblica Amministrazione centrale e locale per il 2021?
In ambito tecnologico ritengo che la PA debba fare tesoro dell’evoluzione digitale che ha subito quest’anno per migliorare le proprie capacità tecnologiche. Riterrei un peccato lasciarsi sfuggire l’occasione di continuare a fare uso degli strumenti digitali implementati per lo smart working che è il vero protagonista di questi ultimi mesi. Per Lantech Longwave la sfida sarà proprio questa nel 2021: cercare di consolidare l’as is e di accompagnare la PA, nelle sue varie declinazioni, all’uso migliorativo degli strumenti che questo 2020 ci ha forzato a usare.L’esperienza dell’evoluzione subita quest’anno ha portato a modificare l’approccio al mercato per assecondare il cambio tecnologico repentino, e questo ha una valenza assolutamente positiva, intesa anche come il segno che esiste la volontà di cambiare, di migliorare, di andare oltre rispetto al passato. In quest’ottica è necessario sostenere la PA nella scelta tecnologica migliore e più fruibile per aiutare la digitalizzazione e migliorare alcuni strumenti che permettono il contatto con gli utenti. Questa è la sfida della PA nel 20121: recepire e consolidare l’uso degli strumenti che abbiamo massivamente utilizzato nel 2020 migliorandone il loro utilizzo per permettere agli utenti un uso più semplice ed immediato.

Quali sono i principali elementi che possono differenziare nel nuovo scenario le esigenze della PA rispetto al comparto privato? 
Sinceramente non credo si possa parlare di differenziazione tra il mondo privato e il mondo della PA in questa particolare circostanza che stiamo vivendo dell’epoca Covid. La PA è interamente concentrata a sanare l’emergenza sanitaria e il privato invece è concentrato a sanare quella economica. In entrambi i casi siamo di fronte a una emergenza da gestire. Un elemento non trascurabile arriverà dai fondi governativi e la conseguente capacità di spesa che la PA potrà avere a disposizione. La strategia vincente sarà ascoltare le esigenze dei singoli enti e accompagnarli in base ai budget che hanno a disposizione nella scelta consapevole e responsabile di strumenti evolutivi e creare dei modelli di implementazione tecnologica ripetibili anche su altri enti. Il forte cambiamento a mio avviso deve ancora arrivare e il 2021 ne sarà protagonista, perché la storia ci insegna che l’uomo si adatta alle circostanze non quando le subisce ma quando le rende proprie e le interiorizza.  
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