Autore: Redazione ImpresaCity
Il Comitato interministeriale per la transizione digitale ha avviato l’iniziativa di realizzazione della piattaforma nazionale di telemedicina, che gestirà i servizi nazionali abilitanti per l’adozione nei territori (ad esempio l’integrazione con l’identità digitale e pagoPA). L’identificazione delle specifiche applicazioni per i servizi di telemedicina - come la televisita, il telecontrollo, il teleconsulto, il telemonitoraggio - sarà invece affidata a livello regionale tramite Regioni capofila, con l’obiettivo di selezionare applicazioni innovative e scalabili secondo requisiti definiti dalla piattaforma nazionale.
La procedura di attivazione scelta per la piattaforma nazionale è quella del Private Public Partnership (PPP), nella quale soggetti privati possono proporre soluzioni tecnologiche, tra cui il Governo sceglierà la più rispondente alle proprie esigenze. L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), con il supporto del Ministro per l'Innovazione, raccoglierà le manifestazioni di interesse a partire da gennaio 2022.
Per quanto riguarda le applicazioni che insistono sulla piattaforma nazionale, le Regioni capofila cureranno le procedure di acquisizione dei servizi di telemedicina. Tra queste soluzioni, tutte le Regioni potranno scegliere i servizi che si adattano meglio alle loro esigenze, utilizzando le stesse procedure. I fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) saranno erogati quindi alle Regioni che attiveranno servizi di telemedicina selezionati dagli specifici bandi.All’interno di Agenas nascerà poi una struttura dedicata alla governance della Sanità digitale, con l’iniziale supporto del MITD. Agenas avrà così la responsabilità di stabilire e rendere obbligatori standard omogenei per tutte le piattaforme pubbliche di Sanità digitale, al fine di consentire la portabilità dei dati sanitari, certificare soluzioni tecnologiche e governare l’interoperabilità e la scalabilità a livello centrale.
Lo sviluppo della Sanità digitale è legato anche allo sviluppo delle reti a banda ultralarga, il che rimanda allo specifico piano Sanità Connessa che fa parte della Strategia Italiana per la Banda Ultralarga “Verso la Gigabit Society”. In questo ambito sono state individuate circa 12.300 strutture pubbliche sanitarie a cui saranno dedicate le misure di potenziamento delle connessioni. I relativi bandi di gara sono anch’essi previsti a gennaio 2022. Per gli interventi a supporto delle reti 5G, verranno analizzate le evidenze emerse dalle consultazioni e predisposti i relativi bandi, previsti per marzo 2022.