Autore: Redazione ImpresaCity
Il diritto ad avere una connessione broadband sta diventando quasi un diritto universale, tanto la banda larga è diventata uno strumento di base per la vita privata e soprattutto per quella lavorativa. Ma ogni nazione ha una "sua" visione del broadband, e delinearla è essenziale per capire come muoversi nei singoli mercati. Per questo Cisco ogni anno porta avanti il suo studio Broadband Index, effettuando una indagine mirata sui lavoratori di tutto il mondo. L'edizione 2022 ha coinvolto oltre 60 mila persone e ha dato, per l'Italia, un messaggio chiaro: c'è la percezione che l'offerta di banda larga migliora, ma è necessario fare ancora meglio.
Secondo l’indagine Cisco, il 71% dei lavoratori italiani ritiene che i servizi broadband debbano migliorare decisamente se devono dare la possibilità di lavorare ovunque in maniera veloce e sicura. La stessa percentuale ritiene che il Governo debba aumentare i suoi sforzi per migliorare l'infrastruttura di rete nazionale e per portare a tutti servizi di connettività veloci e affidabili. Una necessità sentita, se consideriamo che il 79,5% del campione italiano ha dichiarato di fare, a casa propria, un utilizzo di internet in banda larga per più di 4 ore al giorno, e il 49% addirittura per 7 ore o più.
Se la banda larga è importante, non aiuta che sia spesso sin troppo condivisa. Il 56% del campione italiano afferma che, nella propria abitazione, mediamente tre o più persone usano allo stesso tempo la medesima connessione. Il 44% sottolinea poi di usare Internet per lavoro, se non addirittura per gestire una propria attività commerciale. Non soprende quindi che il 34% degli interpellati italiani prevede di fare nei prossimi 12 mesi un upgrade dei servizi Internet di cui dispone, per poter così disporre di un livello di connessione più avanzato.La prospettiva di aggiornamento è legata anche a una previsione di maggior utilizzo della banda larga. Il 44% dei knowledge worker italiani ritiene che nei prossimi 12 mesi il suo utilizzo della rete aumenterà o comunque non scenderà sotto i livelli attuali. Questo interessa il modo particolare chi abita in Liguria e in Abruzzo, le due Regioni in cui la percentuale di chi aumenterà l'utilizzo della rete supera il 60%. La quota dei probabili "upgradanti" supera il 50% anche in altre sei Regioni: Valle D'Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Toscana, Sardegna.
La grande maggioranza del campione italiano (73%) indica che qualità e affidabilità del broadband sono percepiti come importanti. Non a tutti i costi, però: il problema del prezzo delle connessioni migliori incomincia a emergere e prevede di doverselo porre il 72% del campione. Chi dovrebbe aiutare i lavoratori italiani ad avere le connessioni Internet di cui hanno bisogno? Il 63% degli italiani ritiene in generale che la banda larga dovrebbe essere gratuita, ma questo sembra per ora un obiettivo improbabile da raggiungere. Più semplicemente, il 51% del campione indica che il proprio datore di lavoro dovrebbe pagare la connessione del dipendente. Una percentuale che sale al 61% tra coloro che sono in remote working stabilmente.
I lavoratori italiani danno alla banda larga un ruolo che va oltre le questioni professionali, comunque. Il 70% ritiene che avere accesso a internet veloce e affidabile sia essenziale per la crescita economica futura della nazione. Il 68% che lo sia per garantire a tutti un buon livello di informazione e formazione.
Ecco anche perché tocca allo Stato intervenire per sviluppare i servizi broadband. Il 53% del campione italiano sostiene che il Governo dovrebbe dare più priorità agli investimenti nei servizi Internet e meno ad altre infrastrutture, come quelle idriche ed energetiche. L'obiettivo è ambizioso: il 75% dei lavoratori italiani indica che tutti, indipendentemente da dove si trovino, dovrebbero potersi collegare a Internet in maniera affidabile e veloce.