Autore: Redazione ImpresaCity
La gara è tra Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Palermo, Reggio Calabria, Torino, Venezia. Sono queste le città che avevano partecipato, senza successo, al primo bando per l'avvio di progetti in campo smart mobility, secondo quando delineato dal progetto Mobility as a Service for Italy. Il primo bando alla fine aveva premiato solo Milano, Napoli e Roma. Ma l'interesse era stato tanto elevato - avevano partecipato appunto tredici Comuni capoluogo di città metropolitane - che Il MITD aveva subito indicato che presto sarebbe stato lanciato un nuovo bando con ulteriori risorse.
Dopo appena due mesi il bando - o meglio, l'Avviso Pubblico - si è concretizzato. Non per una nuova selezione generalizzata tra i Comuni nazionali interessati allo stanziamento, ma solo per una "seconda manche" tra i Comuni che non avevano passato la prima selezione. C'è anche un altro limite: con il nuovo Avviso verranno individuati e finanziati solo tre nuovi progetti pilota, di cui uno nel Mezzogiorno. Quindi solo tre città su dieci riceverenno i finanziamenti, con cinque capoluoghi (Bari, Cagliari, Catania, Palermo, Reggio Calabria) che hanno qualche probabilità in più di farcela per la loro collocazione geografica.
Rientrano parzialmente in gioco anche Napoli e Roma. Pur essendo già città pilota del progetto MaaS for Italy, non sono state selezionate per la creazione di un cosiddetto Living Lab. Ossia un laboratorio urbano dove sperimentare, in condizioni reali, innovazioni e tecnologie emergenti nel settore della mobilità, in co-creazione con gli utenti. L'unico Living Lab è previsto al momento a Milano. Ma il nuovo Avviso ora dà anche a Napoli e Roma la possibilità di raccogliere finanziamenti per un proprio progetto di laboratorio MaaS.
"Grazie alla sperimentazione Mobility-as-a-Service si va verso una significativa trasformazione della mobilità e una progressiva digitalizzazione delle imprese con forti benefici per l'ambiente e per l'intera collettività. Questi investimenti favoriscono infatti lo sviluppo di nuovi servizi a supporto dei cittadini che beneficeranno di soluzioni di trasporto innovative, semplici e accessibili”, ha dichiarato il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao.
Nella visione del progetto finanziato dal PNRR, Mobility-as-a-Service significa soprattutto integrare più modalità di trasporto attraverso piattaforme di intermediazione che forniscono agli utenti finali una varietà di servizi che vanno dalla pianificazione del viaggio alla prenotazione e ai pagamenti. Questi servizi digitali dovranno essere pensati in modo da facilitare l’accesso alle modalità di trasporto, integrando sotto un ideale "ombrello" i sistemi di trasporto già presenti all’interno della città, per favorire la multimodalità e la sostenibilità degli spostamenti.
Il concetto di MaaS prevede quindi un certo impegno anche di chi gestisce i servizi di traporto, pubblici o privati, e che deve mettere a fattor comune i suoi dati, in tempo reale. Per questo il PNRR prevede un servizio nazionale di Data Sharing and Service Repository Facilities e i bandi collegati al MaaS contemplano misure di sostegno finanziario agli operatori di trasporto locale per digitalizzare i propri sistemi.