Autore: Redazione ImpresaCity
Prima si parlava solo di impatto ambientale, oggi la sostenibilità viene vista anche dalle imprese come un tema molto ampio. Forse non tutte sono ferrate sui SDG delle Nazioni Unite, ma sanno che “essere sostenibili” è una questione trasversale. Eppure, è dal rispetto dell’ambiente che quasi tutti preferiscono partire.
Lo conferma Luca Cassani, Corporate Sustainability Manager di Epson Italia: “Anche noi rileviamo una generale attenzione verso la sostenibilità, che si declina però in maniera diversa a seconda delle dimensioni e della tipologia di società. In tutti i casi tuttavia l’elemento comune, e non solo da oggi, è l’attenzione al risparmio energetico che ha ricadute significative dal punto di vista ambientale. È un tema questo che è al centro dell’attenzione delle grandi e medie aziende da molto tempo e più di recente, con la recente crisi energetica, si è imposto anche nelle piccole”.
E le tecnologie aiutano a coniugare economia aziendale e rispetto dell’ambiente. Epson ha ad esempio puntato sulla tecnologia di stampa a getto di inchiostro Heat Free, che permette di consumare sino al 90% di energia in meno rispetto alle stampanti laser di pari prestazioni. Un dato che per il singolo può sembrare tutto sommato poco significativo, mentre per le aziende che hanno un parco stampanti numeroso può portare annualmente a risparmi dell’ordine di decine di migliaia di euro sulle bollette elettriche, senza contare vari altri benefici economici e organizzativi.
Secondo un recente studio dell’università di Cambridge, poi, affinché il mondo rimanga sulla giusta strada per un futuro a emissioni nette zero, è necessario che il consumo energetico mondiale associato all'uso di tutti i dispositivi diminuisca mediamente del 25% entro il 2030 e del 40% entro il 2050 (rispetto ai livelli del 2020). Lo stesso studio rivela che se tutti passassero alle stampanti inkjet, le emissioni di CO2 derivate da produzione di energia diminuirebbero del 52,6% rispetto ai livelli attuali, con un risparmio annuo pari a 1,3 milioni di tonnellate di CO2 e con la stampa che raggiungerebbe la neutralità climatica.
Se consumare meno (in senso lato, non solo energetico) è il mantra che si è data Epson, i vantaggi sono in primo luogo per gli utenti. “Rispetto alle stampanti laser, le nostre stampanti a getto di inchiostro per la casa e l’ufficio oltre ad offrire un risparmio energetico sino al 90%, hanno meno parti da cambiare durante la vita utile del prodotto e quindi richiedono meno interventi e meno manutenzione”, sottolinea ad esempio Cassani. A questo si aggiunge l’elevata autonomia del materiale di consumo, grazie a sacche di inchiostro ad alta capacità (sino a 100.000 pagine) e serbatoi da riempire con flaconi smaltibili nella plastica, con un evidente vantaggio per l’ambiente in termini approvvigionamento, spazio magazzino e logistica.
Per le stampanti industriali c’è Epson Remote Services, un software gratuito di assistenza remota per i rivenditori che permette di migliorare la gestione del parco di stampanti inkjet dei loro clienti. Il software ha funzioni di diagnostica e risoluzione dei problemi da remoto, quindi contribuisce a ridurre i costi di assistenza e a minimizzare i tempi di fermo dei prodotti. Richiede meno assistenza in loco e offre maggiori tassi di risoluzione dei problemi al primo intervento. Con l’effetto positivo, per Epson, di evitare spostamenti dei tecnici e quindi abbassare l’impatto ambientale complessivo.
Ma non c’è solo la stampa da ufficio: “Abbiamo lavorato anche nell’area dei videoproiettori - racconta Casali - per ridurre i consumi energetici: da una parte passando a fonti luminose laser, che a parità di intensità luminosa emessa richiedono meno energia di quelli a lampada, e dall’altra introducendo la funzione ‘light optimizer’ che permette di regolare in automatico la luce emessa in funzione di quella ambiente”. Per mantenere sempre un livello ottimale di visibilità delle immagini, ma anche per un risparmio potenzialmente significativo di energia elettrica.
Più in generale, ricorda Casali, “la digitalizzazione permette di ridurre inefficienze e sprechi, grazie ad una produzione on demand”. In casa Epson il tema spazia dalla stampa industriale su tessuto fino alle banali etichette. Nel primo ambito Epson ha lanciato Monna Lisa, una stampante di produzione che offre un significativo risparmio in termini di acqua ed elettricità per il cambio di processo. Nel caso delle etichette in piccole tirature, Epson evidenzia che uno studio indipendente ha dimostrato che se le aziende europee passassero all’uso di etichette inkjet on demand, ogni anno sarebbe possibile eliminare 180 milioni di metri quadrati di rifiuti di etichette e ridurre gli sprechi di inchiostro di circa 619 tonnellate.La visione sostenibile di Epson si applica anche al proprio interno, con diverse policy di sostenibilità aziendale. Una di queste è l’impegno del gruppo a utilizzare energia proveniente da fonti rinnovabili: entro il 2023 tutti i siti del gruppo a livello mondiale utilizzeranno solo elettricità rinnovabile. “Con questa decisione – sottolinea Casali - è evidente che l’azienda vuole tutelare l’ambiente e al tempo stesso implementare le misure e accelerare i suoi piani per diventare leader in campo ambientale giocando un ruolo importante nella partita verso lo sviluppo sostenibile”.
Lo scorso anno Epson ha poi rinnovato I'Environmental Vision 2050 per raggiungere la sostenibilità e arricchire le comunità, impegnandosi entro il 2050 a diventare carbon-negative e a non utilizzare più materia prima vergine. Tra le azioni che si è prefissata rientrano la riduzione dell’impatto ambientale di prodotti e servizi e nelle catene di fornitura, il raggiungimento della sostenibilità in un'economia circolare e il far progredire l'industria attraverso un'innovazione creativa e "open", oltre a contribuire alle iniziative ambientali internazionali.