Autore: Redazione ImpresaCity
In base alla vostra esperienza sul mercato, ritenete che la PA abbia colto tutte le opportunità per accelerare al propria digitalizzazione?
Negli ultimi anni abbiamo visto passi avanti importanti sia verso il cittadino sia riguardo all’innovazione dei processi interni della PA. Come rilevato dall’AgID dal suo ultimo report, la spesa ICT della PA è salita, arrivando a oltre 7 miliardi nel 2022 e con stime in crescita per il prossimo triennio, anche grazie ai fondi del Pnrr che ammontano in totale a 6,14 miliardi, a cui aggiungere fondi correlati all’attuazione dei progetti. Gli investimenti che sono stati focalizzati principalmente su piattaforme e infrastrutture e si vede dai dati come l’avere impostato percorsi legati alle grandi trasformazioni – per esempio il cloud – abbia aiutato: oggi il cloud è adottato dalla totalità delle PA locali e all’89% a livello centrale. Bisogna però fare di più per alcuni aspetti: per esempio una spesa per la cybersecurity pari solo al 4% del totale come da dati AGID è insufficiente a fronte dell’enorme aumento degli attacchi informatici anche verso le PA. C’è poi un aspetto fondamentale nell’investimento in formazione di competenze, sia interne alla PA sia verso i cittadini, in modo che possa aumentare la quota di servizi utilizzati e il numero di persone che lo fanno: su questo siamo ancora molto indietro, dato che secondo il Desi 2023 solo il 40% dei cittadini contro una media UE del 65% usa dei servizi pubblici digitali.
Con quali soluzioni è possibile soddisfare al meglio le sfide prioritarie per la Pubblica Amministrazione centrale e locale?
Le esigenze delle PA si soddisfano efficacemente se le soluzioni proposte sono pensate ad hoc anche in termini di conformità alle normative specifiche, come quelle legate alla residenza e sovranità dei dati, e se aiutano le PA ad affrontare con equilibrio le diverse sfide. Per esempio, se una PA adotta tecnologie che puntano al risparmio energetico e alla circolarità si coniuga la riduzione dei costi con la capacità di abilitare una maggiore sostenibilità; se la scelta cade in fase di assegnazione dei lavori su fornitori che propongono soluzioni nativamente cyber sicure, si supporta un’esigenza fondamentale per poter sfruttare al meglio il potenziale delle piattaforme adottate, e così via. Più in generale, il nostro ruolo è quello di un partner di fiducia, che affianca il Paese con le proprie competenze sulle sfide attuali, compresa quella della formazione di personale qualificato, e su quelle in arrivo, come l’AI.