Autore: Redazione ImpresaCity
Per la vostra percezione del mercato italiano, quali ritenete sia oggi la maturità delle aziende rispetto alle diverse opzioni cloud?
Dal nostro punto di osservazione la trasformazione verso il cloud sta continuando, anche se con diverse velocità a seconda dei mercati, della dimensione aziendale e dei workload considerati. Si tratta di una differenza che deriva dal tipo di regolamentazione al quale i dati devono sottostare, dalla complessità della trasformazione, dalle risorse disponibili e dai benefici introdotti. Pertanto, vediamo clienti che hanno spinto già molto sull’adozione di soluzioni in cloud e altri che invece sono ancora in fase di valutazione. Un fattore a nostro avviso determinante è la conoscenza completa delle dinamiche cloud, che possono portare enormi benefici come costi aggiuntivi o complessità inaspettate. Per esempio, lo spostamento nel cloud di un workload con carichi di lavoro variabili nel tempo può portare sicuramente benefici importanti, grazie alla capacità delle infrastrutture cloud di scalare dinamicamente le risorse e quindi i costi. Viceversa, lo spostamento in cloud di un’applicazione con carichi di lavoro costanti potrebbe rivelarsi non ottimale a livello di costi. Un altro aspetto su cui riflettere riguarda il termine “cloud”, nella cui accezione ricadono anche i servizi aggiuntivi messi a disposizione dai Cloud Provider. L’integrazione di tali servizi genera per forza di cose una dipendenza molto più stretta dallo specifico Cloud Provider, rendendo complesso ogni eventuale ritorno on premise o spostamento verso un altro Cloud Provider. Sebbene ci sia effettivamente una prosecuzione del “cloud journey” per molte aziende, dovrebbe essere accompagnato da una sempre maggiore cultura su tutti gli aspetti che lo compongono, per operare una scelta corretta e senza sorprese.
In questa evoluzione, quali esigenze principali esprimono le aziende e come vi proponete di soddisfarle?
La richiesta principale è quella di una maggiore flessibilità nel consumo delle risorse. Quale principale fornitore di Data Platform in ambito Hybrid Cloud, i nostri clienti sia privati che pubblici richiedono una piattaforma dati in grado di modellare le esigenze mutevoli del mondo dati in maniera indipendente dalle risorse sottostanti grazie anche al supporto di algoritmi di ML/AI. L’esigenza di avere nuovi insight, nuove dashboard e nuove informazioni per prendere scelte consapevoli rappresenta il principale driver di questa trasformazione. Si tratta però di strumenti che richiedono una gestione olistica per evitare la frammentazione dei dati, ed è questo il ruolo che svolge una Data Platform. A ciò si accompagna anche una richiesta di governance, sicurezza e lineage volta a garantire i corretti livelli di accesso, di sicurezza e di controllo delle operazioni ovunque il dato si trovi. Un terzo aspetto di rilievo è legato alla gestione del ciclo di vita del dato sia quando è in movimento - per cogliere informazioni utili in tempo reale - che quando viene consolidato, per condurre analisi più complesse.
Infine, ultima ma fondamentale richiesta è quella di avere una piattaforma dati in grado di lavorare in qualunque contesto - on premise, nel Public Cloud, multicloud o ibrido - ma con un unico punto di governance e di sicurezza. Qui, la necessità è quella di adottare un paradigma cloud flessibile, per avere le risorse necessarie quando e come servono e di poter spostare la piattaforma dati e tutte le applicazioni relative da un cloud ad un altro in maniera semplice e senza vincoli. Tutte queste esigenze trovano ampia risposta nella Cloudera Data Platform, una piattaforma dati ibrida, in grado di gestire in maniera sicura e governata tutto il ciclo di vita dei dati, che siano in movimento o all’interno di un lakehouse, in qualunque cloud sia esso privato o pubblico, fornendo flessibilità di risorse e abilitando logiche di hybrid cloud o multicloud.