Autore: Redazione ImpresaCity
Nello sviluppo delle app, il modello cloud è sempre più vincente, ma quali tecniche, tecnologie e strumenti di sviluppo innovativi si vanno affermando?
Il cloud viene ormai considerato l’ultima frontiera per lo sviluppo e la modernizzazione di applicazioni, grazie all’elevata scalabilità e alle capacità computazionali pressoché infinite. DevOps, microservizi, container sono fattori tecnologici abilitanti: in fase di design e di sviluppo consentono di creare intere infrastrutture, anche solo temporanee, a partire dal codice, permettendo la prototipazione di soluzioni complesse, abbattendo le barriere economiche e garantendo un livello di flessibilità elevatissimo. Inoltre, la corretta gestione della pipeline di rilascio consente di avere on line sempre l’ultima versione testata e funzionante.
Tuttavia, la qualità di una soluzione digitale non dipende unicamente dalla tecnologia su cui è basata, ma soprattutto da quanto sia utile per gli utenti. È il motivo che ha reso il design thinking essenziale nello sviluppo delle applicazioni, in quanto processo capace di ampliare le prospettive e aiutare a ideare soluzioni più efficienti, sulla base delle necessità specifiche delle persone coinvolte.
Negli ultimi anni l’agile management si è ampiamente diffuso nell’ambito dello sviluppo software, permettendo di realizzare soluzioni più in linea con le aspettative e le esigenze dell’organizzazione. I team lavorano in modo più performante, potenziando la collaborazione e aumentando la qualità. Inoltre, i principi agile incrementano la flessibilità e la suddivisione del lavoro in più fasi: ciò si traduce in una maggiore pianificazione, una migliore esecuzione e una crescente visibilità sull’intero processo, riducendo i tempi di sviluppo.
Quali le sfide principali che le aziende clienti si trovano ad affrontare nell’ambito dello sviluppo delle applicazioni e come vengono soddisfatte?
Le applicazioni servono per supportare processi aziendali; la priorità, dunque, è rappresentata dalle esigenze del business. Il vero punto di partenza per sviluppare un’applicazione di successo è rappresentato dai processi: si mappano i processi in atto e se ne disegnano di nuovi sulla base delle esigenze avvertite dell’azienda per costruire l’applicazione che li supporterà.
In Axiante abbiamo perfezionato un approccio che definiamo a tre livelli, con tre stream di progetto dedicati all’analisi, alla prototipazione e alla realizzazione della soluzione. Il compito di ogni stream è alimentare il successivo, non in una logica waterfall, ma in un’ottica di sprint: uno sprint di analisi ne alimenta uno di prototipazione che, a sua volta, alimenta quello di solution delivery. Al termine di ogni sprint si alimenta quello del team successivo, producendo una pipeline che può accorciare il time to delivery fino al 50%.
Va infine considerato che non tutte le aziende sono in condizione di abbandonare i vecchi sistemi dall’oggi al domani. Molte preferiscono una strategia di migrazione al cloud per step successivi e scelgono di intraprendere percorsi di modernizzazione o integrazione delle applicazioni già in uso. Anche in questo caso, si tratta sempre di individuare le strategie e le soluzioni tecnologiche più adatte alla singola organizzazione, per ottimizzare i processi aziendali e migliorare l’efficienza operativa.